Sanfilippo: “Incidenti stradali spesso dovuti all’uso del telefono” - QdS

Sanfilippo: “Incidenti stradali spesso dovuti all’uso del telefono”

Sanfilippo: “Incidenti stradali spesso dovuti all’uso del telefono”

Roberto Greco  |
venerdì 24 Maggio 2024

Intervista a Maria Carmela Sanfilippo, dirigente della Sezione Polizia stradale: “Monitoriamo la tangenziale 24 ore su 24. Ci penalizzano alcuni comportamenti incivili dei cittadini come l’uso della corsia di emergenza”

CATANIA – La sicurezza dei trasporti su strada e del traffico veicolare è assicurata con un approccio multidisciplinare che privilegia le politiche di prevenzione e le attività di controllo, con l’obiettivo della riduzione del numero e delle conseguenze degli incidenti veicolari. A tal proposito, interviene al QdS la dottoressa Maria Carmela Sanfilippo, dirigente della Sezione Polizia stradale di Catania.

Dottoressa, inizierei tracciando un quadro del vostro territorio di competenza e delle forze che mettete in campo…
“La superficie di nostra competenza è la provincia di Catania, con particolare riferimento alle tratte autostradali, sulle quali la Polizia Stradale ha competenza esclusiva. La Polstrada di Catania si compone della sezione principale, che ha sede nel capoluogo, e di due distaccamenti, il primo dislocato a Randazzo e l’altro a Caltagirone. Nel complesso l’attuale dotazione organica è di 62 unità, compresa me e l’altro funzionario dirigente”.

Com’è organizzato il lavoro della Polizia Stradale sul territorio?
“’Le sezioni della Polizia Stradale sono coordinate dai Compartimenti, strutture di livello superiore che ricevono e diramano le indicazioni operative per realizzare gli obiettivi stabiliti dalla Direzione Centrale e dal Servizio. In Sicilia, data l’estensione dell’isola, sono presenti due Compartimenti: quello della Sicilia Occidentale e quello della Sicilia Orientale, che comprende, oltre Catania, Messina, Siracusa, Enna e Ragusa. Le attività delle pattuglie sul territorio sono coordinate da una sala operativa compartimentale, dotata di sistemi avanzati che permettono di localizzare la posizione di ogni singola pattuglia. Questo permette di gestire dinamicamente le pattuglie, e quindi il relativo intervento sul territorio e, all’interno del Compartimento, di utilizzare le risorse a nostra disposizione nel modo più efficiente e razionale possibile. Nella tangenziale di Catania, tratto da noi monitorato H24, oltre al nostro sistema si affianca anche il monitoraggio video del gestore”.

Quali sono i tempi d’intervento?
“Tutto è coordinato dal numero unico nazionale. Proprio grazie alla geo localizzazione delle nostre pattuglie, i tempi sono ridotti al minimo necessario per raggiungere il luogo. C’è però da dire che, in alcuni casi, siamo penalizzati da alcuni comportamenti da parte dei cittadini”.

Cioè?
“Torniamo alla tangenziale di Catania. Mi riferisco all’incivile abitudine da parte di alcuni cittadini di utilizzare la corsia di emergenza come corsia di scorrimento normale, senza rendersi conto che, in caso d’intervento sia nostro sia dei mezzi dei sanitari, crea una grossa difficoltà”.

Il vostro territorio di competenza, dal punto di vista morfologico, rappresenta delle difficoltà oggettive poiché comprende un ampio tratto di costa e, contemporaneamente, una parte montuosa a tratti anche impervia…
“L’area montana è servita direttamente dal distaccamento di Randazzo, che si occupa specificatamente dell’area sommitale”.

Oltre all’attività operativa siete in prima linea anche con l’educazione stradale…
“Sì, anche perché comunicare è prevenire. Operiamo anche nell’ambito della campagna di sicurezza stradale ‘Safety Days’ promosso da Roadpol – European Roads Policing Network. Si tratta di un’attività importante anche alla luce del raggiungimento del target europeo che prevede una riduzione del 50% del numero di vittime sulle strade per il 2030 e, entro il 2050, approssimarla allo zero. Consapevoli dell’incidenza dell’uso dell’alcool e della droga sui sinistri stradali siamo impegnati in specifici servizi per la verifica dello stato psicofisico dei conducenti. Parallelamente curiamo operazioni di sensibilizzazione diretta e specifica, come nel caso del trasporto su gomma in cui, troppo spesso, le ore di guida continuate non sono rispettate. Voglio ricordare anche il nostro progetto ‘Icaro’ che, negli anni, ha raggiunto circa 200.000 studenti nelle scuole di ogni ordine e grado e molte centinaia di migliaia sono quelli venuti in contatto nel corso degli eventi, nei teatri, nelle piazze e nelle attività proposte a bordo del Pullman Azzurro, l’aula multimediale itinerante della Polizia di Stato sul quale è installato anche un simulatore di guida. Il confronto, che per noi è settimanale, con gli studenti di tutte le età è una delle nostre attività e periodicamente le scolaresche sono invitate nei nostri uffici per un percorso conoscitivo”.

Quali sono i riscontri?
“Oltre ad un grande interesse voglio fare un esempio su tutti… un bambino che, dopo aver partecipato ad un incontro, ‘rimprovera’ il proprio genitore perché era al telefono durante la guida. Penso che questo sia il segnale di quanto sia importante educare le nuove generazioni anche perché molto spesso l’incidente avviene a seguito di distrazione spesso dovuta all’uso del telefonino”.

Lo scorso 15 maggio è stato firmato un protocollo d’intesa fra il Capo della Polizia-Direttore Generale della pubblica sicurezza Prefetto Vittorio Pisani e il Direttore Generale dell’Enac Alessio Quaranta, volto a consentire alle Forze di polizia di utilizzare i droni per il controllo del territorio, nella gestione dell’ordine pubblico, nel contrasto al terrorismo e nella prevenzione dei reati di criminalità organizzata e ambientale. Ritiene che, proprio per il controllo del territorio, questo strumento potrà essere utile anche a voi?
“Sicuramente sì, perché potrebbe integrare la nostra rete di controllo e farci avere contezza immediata, anche visiva, di quanto successo”.

Quando è entrata in Polizia?
“Era il 1994 e la mia prima sede fu il Commissariato Porta Nuova a Palermo, come dirigente. Da allora ad oggi, ho avuto diversi incarichi in diverse articolazioni e due anni e mezzo fa, con il mio arrivo alla Polizia Stradale di Catania, sono passata dai ruoli nell’ambito delle Questure a quello all’interno di una Specialità dipendente dall’ufficio centrale”.

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