L’allarme del sindacato Fials: “Nell’Isola un operatore sanitario ogni 120 abitanti, in Lombardia uno ogni 90”. Riflettori accesi anche sulla medicina carceraria: “Stendiamo velo pietoso, il ministero scarica problema sulle Asp”
PALERMO – “Carenza assoluta” di personale, medicina ospedaliera, medicina territoriale e carceraria, rete dell’emergenza-urgenza Fials, dislivello assistenziale rispetto alle Regioni del Nord.
Sono i temi sollevati dalla Fials in una lettera aperta al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, e al presidente della commissione Sanità all’Assemblea regionale siciliana, Margherita La Rocca Ruvolo.
Il segretario regionale Sandro Idonea, nell’ambito di una serie di manifestazioni di protesta del sindacato a livello nazionale, torna a parlare dei nodi irrisolti del settore.
“La Sicilia può contare su un operatore sanitario ogni 120 residenti – dice -, mentre Lombardia, Toscana, Emilia Romagna hanno una media di un operatore sanitario ogni 90 residenti. Come intendiamo risolvere il problema specie in un momento di pandemia, che assorbe oltre il 30 per cento di personale ospedaliero nell’emergenza Covid?”.
“Chi riesce, oggi, a prenotare una visita, un accertamento diagnostico-strumentale in tempi accettabili – chiede il sindacato -? Quanti sono gli ospedali siciliani che rimandano interventi per mancanza di anestesisti per carenza di medici specialisti?”. Riflettori accesi anche sulla medicina del territorio, “la grande assente – dice Idonea -: quanti sono, in Sicilia, gli studi associati di medici di medicina generale e pediatri che funzionano 7 giorni su 7? Quanti sono i Presidi territoriali di assistenza che funzionano nell’arco di 12 ore giornaliere e offrono adeguata copertura strumentale e specialistica?”.
Secondo la Fials, poi, “meglio stendere un velo pietoso sulla medicina carceraria, di cui il ministero competente si è sbarazzato, scaricando il problema sulle spalle delle Aziende sanitarie”.
Il sindacato prende atto che “l’attuale assessore della Salute ha bloccato i licenziamenti per ‘inabilità alla mansione’ degli autisti soccorritori, vittime di gravi incidenti o malattie. Il problema resta però in tutta la sua gravità. Occorre far confluire nella nuova Azienda sanitaria regionale per l’emergenza, Areu, tutti gli autisti soccorritori”.
Infine gli incentivi. “Siamo stanchi di lunghi mesi di discussione per riconoscere qualche centinaia di euro ai lavoratori della sanità – conclude il leader sindacale -. La sanità siciliana ha bisogno di una scossa e dell’impegno concreto di tutte le forze politiche e sindacali, per affrontare i veri mali della sanità”.