Favoriti alcuni operatori economici più grossi a danno soprattutto delle piccole e medie imprese
“Bloccare con effetto immediato la mega gara d’appalto per l’assegnazione dei servizi integrati di vigilanza armata nelle aziende sanitarie del sistema sanitario regionale siciliano. Un boccone da oltre 130 milioni di euro indetto dalla Centrale unica di committenza. Il decreto dirigenziale è 62 del 5 aprile scorso, i cui termini scadono proprio a ridosso delle elezioni amministrative siciliane”. Lo chiede il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che d’intesa con il capogruppo dem all’Assemblea regionale siciliana, Michele Catanzaro, ha concordato la presentazione di interrogazione urgente sull’argomento – sottoscritta da tutti i deputati del Pd – rivolta al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e all’assessore all’Economia, Marco Falcone.
Sfavorite le piccole e medie imprese
“C’è una mega torta da spartire in ballo con questa gara d’appalto, suddivisa in 18 lotti territoriali – spiega –, su cui, però, c’è il rischio concreto di favorire alcuni operatori economici rispetto ad altri. Soprattutto quelli più grossi sarebbero avvantaggiati a danno soprattutto delle piccole e medie imprese”. Il bando di gara, consultabile sul portale degli appalti della Regione siciliana, prevede una procedura aperta con importo a base di gara di 137 milioni e 814.805 euro oltre Iva, è stato pubblicato il 7 aprile scorso e scade il 22 maggio alle 12. La procedura in questione è suddivisa in 18 lotti territoriali, ma per i diversi lotti sono previsti identici servizi, stessi costi orari posti a base d’asta, stessi requisiti di partecipazione, uguali criteri di valutazione e di aggiudicazione. Inoltre, ogni lotto (art- 2.3) può essere prorogato fino all’aggiudicazione successiva di gara analoga.