Sciopero dipendenti Zara, Bershka, Pull&Bear: a rischio shopping Natalizio, ecco perché - QdS

Sciopero dipendenti Zara, Bershka, Pull&Bear: a rischio shopping Natalizio, ecco perché

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Sciopero dipendenti Zara, Bershka, Pull&Bear: a rischio shopping Natalizio, ecco perché

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martedì 22 Novembre 2022

Negozi aperti ma disagi per i clienti per le agitazioni a macchia di leopardo nel periodo dello shopping natalizio

Non è stato trovato l’accordo tra il gruppo Itx Italia e i sindacati sul nuovo contratto integrativo aziendale. Motivo per il quale, i lavoratori dei negozi di Zara, Zara Home, Stradivarius, Pull&Bear, Oysho, Bershka e Massimo Dutti proseguiranno lo stato di agitazione già avviato lo scorso mese di agosto, al quale saranno associate otto ore di sciopero a livello territoriale e regionale.

Previste, quindi, ulteriori otto ore di sciopero che verranno presto definite a livello nazionale. Il tutto nel pieno dello shopping natalizio.

Zara, Bershka, Pull&Bear, e altri brand ancora: nei negozi è a rischio lo shopping di Natale

I rappresentanti dei lavoratori hanno denunciato un atteggiamento di chiusura dell’azienda a tutte le proposte presentate oltre un anno fa, relative alla conferma delle commissioni concordate all’atto delle assunzioni e all’aumento dei buoni pasto dagli attuali 5 euro a 8 euro.

“L’incontro si era caratterizzato nella disponibilità dei sindacati di trovare delle soluzioni per ottenere all’interno del contratto integrativo una premialità in linea con le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori, ma l’azienda, a distanza di un anno, non accetta nessuna delle nostre proposte”, hanno scritto in una nota congiunta i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

Cosa è successo, il motivo della questione e il mancato accordo

Il punto di rottura si è manifestato nella volontà dell’azienda di andare a riformulare le attuali commissioni, retribuzioni che dopo 15 anni risultano sostanzialmente acquisite nella parte retributiva, con un premio variabile calcolato una parte sul conto economico dell’anno precedente (denominato “storico”), e un’altra parte sul budget annuale. Questa proposta verrebbe compensata con l’inserimento di un “piano welfare” differenziato tra addetti part-time e full-time, e tra catena e catena.

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