La senatrice del Movimento Cinque Stelle Tiziana Drago ha
annunciato la presentazione di un emendamento al decreto scuola (dl 22/2020)
per istituire delle misure a favore della libertà di insegnamento e delle
scuole paritarie, proponendo uno sconto dell’80% sulle rette per le famiglie
degli studenti e riconoscendo un credito di imposta da utilizzare
esclusivamente in compensazione.
“In Italia l’articolo 33 riconosce la libertà d’istruzione –
dice Drago – e si garantisce la libertà di scelta degli studenti e delle
famiglie tra la scuola pubblica e la scuola pubblica paritaria, come indicato
dal D.lgs 62/2000. Purtroppo, però, a causa dell’emergenza sanitaria in atto e
di alcune decisioni assunte, è a rischio proprio questa libertà di scelta
poiché le scuole paritarie, senza adeguati sostegni, rischiano la chiusura”.
“Parliamo del rischio chiusura per il 30% delle 12mila paritarie italiane: una
vera e propria ecatombe in termini di posti di lavoro per docenti e personale
amministrativo senza contare che vi sarebbero 300mila studenti in più che
andrebbero a riversarsi sul già fragile sistema della istruzione pubblica. Il
costo per studente nella scuola paritaria è molto più basso, per le casse statali,
rispetto alla scuola pubblica (4mila in media per la paritaria e 8mila circa
per la pubblica). In sostanza– aggiunge la senatrice – sarebbe un danno
incalcolabile per docenti, studenti e per le casse pubbliche”.
“Così ho proposto un emendamento al decreto scuola
attualmente in lavorazione al Senato, per assicurare la qualità e la continuità
del servizio scolastico ed educativo offerto dalle scuole paritarie che prevede
per il periodo dal 01/04/ 2020 e fino al 31/12/2020, uno sconto pari all’80%
sull’importo della retta. A fronte dello sconto concesso è riconosciuto un
credito di imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione ai sensi
dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. Così il credito
d’imposta può essere ceduto a terzi, con esclusione della possibilità di
ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Ipotizzabile la cessione ad
istituti di credito e ad intermediari finanziari. Un’altra ipotesi in campo
potrebbe essere quella di sconti per le famiglie secondo determinati parametri
Isee”.