Sequestro sale operatorie Messina: "Si estendano verifiche"

Sequestro sale operatorie a Messina, Codacons: “Si estendano verifiche”

Sequestro sale operatorie a Messina, Codacons: “Si estendano verifiche”

Redazione  |
domenica 24 Novembre 2024

L’intervento, dice l'associazione dei consumatori, "solleva interrogativi inquietanti sulla sicurezza delle strutture sanitarie e sulla tutela della salute pubblica".

“Grave preoccupazione” del Codacons per il sequestro delle due sale operatorie del reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale Papardo di Messina da parte dei carabinieri del Nas di Catania. L’intervento, scaturito dalle querele dei familiari di pazienti deceduti a seguito di infezioni ospedaliere, dice l’associazione dei consumatori, “solleva interrogativi inquietanti sulla sicurezza delle strutture sanitarie e sulla tutela della salute pubblica”. Secondo quanto emerso, i decessi sarebbero stati causati da infezioni post-operatorie, in un contesto di “numerose criticità in termini di salubrità degli ambienti operatori con il superamento delle soglie di rilievo della presenza di agenti patogeni e altri microrganismi”. “Una situazione intollerabile che non può essere limitata al singolo ospedale ma richiede verifiche su scala regionale e nazionale per garantire la sicurezza dei pazienti”, dice il Codacons.

Sale operatorie sequestrate al Papardo: chiesta indagine ispettiva

L’associazione chiede all’assessorato regionale alla Salute e al ministero della Salute di avviare immediatamente “un’indagine ispettiva non solo sul caso del Papardo, ma anche sugli standard di igiene e sicurezza di tutte le strutture ospedaliere pubbliche e private della Sicilia. È indispensabile accertare le responsabilità, adottare misure correttive immediate e implementare sistemi di controllo più rigidi per prevenire simili tragedie in futuro”. L’associazione è pronta a fornire assistenza legale gratuita ai familiari delle vittime e invita chiunque abbia subito danni analoghi a contattare gli sportelli del Codacons per valutare eventuali azioni risarcitorie. “La salute è un diritto inviolabile e non può essere messa a rischio dall’inefficienza delle strutture sanitarie”, conclude il Codacons.

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