Intervista del QdS ai membri di “Salina Isola Verde” l'associazione che riunisce i principali operatori dell’Ospitalità e dei Servizi isolani e rappresenta l’espressione dell’intera comunità locali
Il verde lussureggiante che accompagna ì tornanti che cingono l’isola di Salina come una preziosa collana e il blu profondo del cielo e del mare da ammirare sorseggiando il caffè con vista sulla celebre spiaggia di Pollara, indimenticabile set naturale de “Il Postino”, sono solo alcuni dei motivi per ì quali si sente la nostalgia dell’isola più “green” dell’Eolie prima ancora di andarsene via.
Sarà per questo motivo che l’isola riesce a stregare
chiunque la visiti per la prima volta facendogli desiderare di ritornarvi
come magicamente attratto dal
richiamo di una sirena.
Detta anche Didyme, che significa “gemelli” per la somiglianza dei due vulcani spenti “Fossa delle Felci” e “Fossa dei Porri”, è seconda a Lipari tra le isole Eolie per dimensioni e, non a caso, è definita “l’isola verde” per la sua natura rigogliosa, dovuta alle numerose sorgenti di acqua dolce che la rendono la più verde di tutto l’arcipelago eoliano.
Alle saline ormai inutilizzate di Lingua, borgo di pescatori sulla costa nord-est anticamente sfruttate per la conservazione dei capperi, si deve, invece, il nome “Salina.
Come se non bastasse la natura rigogliosa, a rendere ancora più calzante l’appellativo di “isola verde” ci hanno pensato i progetti che, a partire dal 2017, l’hanno vista capofila di tante iniziative volte alla sostenibilità ambientale, quando, in tempi non sospetti, pur non essendosi ancora verificata l’emergenza sanitaria globale, si percepiva la grande importanza di attuare misure atte a fronteggiare l’incedere inarrestabile dell’impatto provocato dall’ attività umana.
Oggi, a due anni dalla pandemia, dopo le limitazioni dovute alle misure anti Covid- 19, le strutture di Salina, hanno riaperto i battenti dallo scorso 28 maggio, profondamente consapevoli e attrezzate, forti delle caratteristiche isolane, da una parte, e della stretta rete di collaborazione con le istituzioni e con la massiccia campagna di vaccinazione, dall’altra, volte ad arginare al massimo la diffusione dell’infezione. Ad agevolare questo processo, l’attività minuziosa e costante dell’associazione “Salina Isola Verde” che riunisce i principali operatori dell’Ospitalità e dei Servizi isolani e rappresenta l’espressione dell’intera comunità locale.
“Tra gli obiettivi principali dell’associazione vi è la destagionalizzazione del turismo isolano dal momento che l’isola di Salina – così come tutte le Eolie – offre ai visitatori un’esperienza a tutto tondo grazie ai suoi paesaggi e agli ambienti più vari.
Dal mare, azzurro e mozzafiato, con i suoi affascinanti fondali, alla costa, alle aree boschive. Per gli amanti della natura, i percorsi panoramici nell’entroterra rappresentano un’esperienza imperdibile; sono numerose anche le aree di interesse archeologico- ci racconta Giuseppe Siracusano, presidente dell’associazione-. Che il turista sia amante della quiete quanto della vita mondana troverà in Salina il luogo di vacanza ideale.
La cultura dell’ospitalità e del benessere dell’isola conquista ogni viaggiatore che approda sul suo territorio. Dalle strutture locali che offrono comfort di ogni genere, alle manifestazioni artistiche e culturali che Salina ospita e alle eccellenze enogastronomiche in grado di soddisfare ogni palato.
Altro obiettivo è la sostenibilità ambientale che stiamo cercando di ottenere attraverso alcuni accorgimenti quali la riduzione della plastica monouso nei locali e ristoranti, la digitalizzazione di mappe e menù per ridurre al minimo l’uso della carta, l’inserimento di dispenser negli alberghi e B&B solo per fare qualche esempio, ciò comporta qualche difficoltà poiché le spese sono a carico dei privati nonostante il contributo da parte delle amministrazioni locali. Siamo convinti che grazie alla sinergia tra pubblico e privato riusciremo a raggiungere ì risultati sperati” – ha concluso.
Non è un caso, dunque, che fulcro del progetto “Salina Isola Pilota” sia il tema della sostenibilità, principio ispiratore dell’associazione Salina Isola Verde dal momento che le riflessioni generate dalla situazione contingente che legano la diffusione della pandemia al cambiamento climatico hanno lanciato un campanello dall’allarme forte e diffuso.
Il progetto “Salina Isola Pilota” – che ha avuto il riconoscimento da parte dell’Unione Europea – promosso dai Comuni di Leni, Malfa e Santa Marina Salina, nonché dall’associazione Salina Isola Verde, vede protagonisti albergatori associati come promotori di un processo di transizione che prevede come fine ultimo l’individuazione di una forma di autosufficienza energetica.
Una delle tappe di questo processo sarà la progressiva sostituzione del parco veicoli dell’isola con mezzi che utilizzino combustibili non fossili con il ricorso alla mobilità elettrica. Con il tempo l’elettricità giungerà ad essere autoprodotta.
“Abbiamo l’obbligo di cambiare linguaggio, approccio e comportamento e attuare una politica attiva in difesa del clima e dell’ambiente è l’unica soluzione da adottare per non aumentare le già enormi conseguenze che decenni di comportamenti umani distruttivi hanno causato – ci racconta Filippo Martines, responsabile del progetto e continua-. Tra ì nostri obiettivi vi è l’abbattimento delle emissioni di almeno il 40 % entro il 2030 ma siamo ottimisti che entro cinque anni potremo raggiungere anche una percentuale più elevata se riusciremo ad attuare tutte le iniziative in programma tra le quali passare ai trasporti pubblici in minibus elettrici alimentati da fotovoltaico solare.
Le stazioni di ricarica sarebbero disponibili anche per i veicoli elettrici sull’isola.
L’isola dovrà, inoltre, trovare soluzioni per finanziare la transizione verso l’energia pulita. L’attuale sostegno finanziario è fornito attraverso incentivi fiscali per la ristrutturazione edilizia che coprono circa il 50% dei costi in dieci anni e per ristrutturazioni volte a migliorare l’efficienza energetica e la resilienza sismica negli edifici coprendo il 65% dei costi in dieci anni, forniti dall’ENEA. Questi piani e attività iniziali sono stati ben accolti da residenti, tour operator locali e visitatori.
Coinvolgere tutti gli attori della comunità locale – tra cui cittadini, aziende, associazioni di categoria e tour operator – è una sfida che Salina sta lavorando per superare man mano che avanza la sua transizione energetica” ha concluso.
Per questo progetto sono stati coinvolti dei grandi Player nazionali. Tra questi, le aziende Askoll e Cooltra, che si sono dimostrate immediatamente vicine alle problematiche di Salina, abbracciando con grande sostegno e con grande passione questo progetto in continuo divenire.
Primo tra gli eventi proposti all’interno del ricco programma proposto in vista della stagione estiva che permetterà a turisti e residenti di di vivere e cogliere al massimo ogni sfumatura di questa terra che ha così tanto da offrire vi è il Malvasia Day, che si svolgerà il prossimo 20 luglio.
“Dopo dieci anni il Malvasia Day assume una
connotazione ancora più isolana poichè per la prima volta abbiamo voluto
simbolicamente consegnare l’evento all’isola e alle cantine che fanno parte del
consorzio della Malvasia- ci racconta Ivo Basile, vicepresidente del Consorzio
della Malvasia delle Lipari e continua-
Ciò rende questa manifestazione pienamente in tema con la sostenibilità
poichè riconduce direttamente al territorio ponendo l’accento sul nesso
indissolubile tra il vino e ì produttori locali che ne sono artefici e custodi”- ha concluso.
Manuela Zanni