Ministero della Giustizia: ad Augusta presenti oltre 120 detenuti in più rispetto al consentito (484, su un limite di 357). Nell’Isola in 9 dei 23 istituti penitenziari si registrano presenze superiori alla capienza regolamentare
PALERMO – Torna il rischio di affollamento nelle carceri. Secondo i dati del ministero della Giustizia, sono 53.619 i detenuti presenti nelle carceri italiane allo scorso 31 luglio, quasi il 7% in più rispetto ai 50.558 posti consentiti dalla capienza regolamentare (si tratta esattamente di 3.061 posti in esubero).
Nel dettaglio, le regioni maggiormente sofferenti sono la Campania (con una capienza stimata in 6.035 unità ed una presenza effettiva ammontante a 6.424 detenuti), il Lazio (con una capienza di 5.212 unità e presenze pari a 5.779), la Puglia (con 3.413 detenuti a fronte di una capienza regolamentare ammontante a 2.683), ma soprattutto la Lombardia che all’interno delle mura carcerarie accoglie quasi 1.300 detenuti in più rispetto al limite massimo consentito (7.418 presenze, rispetto alle 6.156 limite).
Al contrario, la situazione siciliana è abbastanza regolare nel complesso: infatti, nella nostra regione il numero complessivo di detenuti (5.896) è inferiore di 550 unità rispetto al numero massimo di detenuti definito dalla capienza regolamentare (6.446). Ma le apparenze ingannano: infatti, se scendiamo nel dettaglio dei singoli istituti penitenziari tutto cambia. Due strutture siciliane su cinque ospitano un numero di detenuti superiore rispetto alle proprie capacità (si tratta esattamente di nove dei ventitré penitenziari complessivi).
La situazione peggiore si rileva presso l’istituto penitenziario di Augusta, con oltre 120 detenuti in più presenti rispetto al limite massimo consentito (484, rispetto ad una capienza regolamentare di 357). Male anche al Pagliarelli di Palermo, in cui sono presenti quasi cento detenuti in più rispetto al consentito: infatti, l’istituto ospita 1.278 detenuti, rispetto ai 1.182 massimi da legge.
La capienza regolamentare viene calcolata sulla base del criterio dei nove metri quadrati per singolo detenuto, più cinque metri quadrati per gli altri (lo stesso per cui in Italia viene concessa l’abitabilità alle abitazioni). Naturalmente la superficie si riduce notevolmente nel momento in cui si verificano delle eccedenze. Valori ben oltre il consentito si riscontrano anche al “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento (364 rispetto ai 283 consentiti, ovvero 81 in più), a Catania Bicocca (196, rispetto ai 138 massimi consentiti, ovvero 58 in più).
Al contrario, presso gli istituti penitenziari di Barcellona Pozzo di Gotto (241 rispetto ai 414 consentiti, ovvero 173 in meno), Messina (176 rispetto al massimo di 292, quindi 116 in meno) e all’Ucciardone di Palermo (447 rispetto ai 545, corrispondenti a 98 in meno) è presente un numero di detenuti di gran lunga inferiore rispetto alla capienza regolamentare.
Sui 5.896 detenuti presenti all’interno delle carceri siciliane, 3.408 hanno già ricevuto la condanna definitiva, in 1.270 sono stati condannati in modo non definitivo e in 1.182 sono in attesa di primo giudizio. Gli stranieri sono in 1.104 e rappresentano il 18,7% del totale regionale (un’incidenza nettamente più contenuta rispetto al 32,5% osservato in Italia, dove sono stranieri 17.448 dei 53.619 detenuti complessivi). In generale, in Sicilia si osserva il terzo valore di detenuti complessivamente più elevato a livello nazionale, dopo Lombardia e Campania, corrispondente all’11% del totale.