Spazio, Juice si prepara per volare su Giove - QdS

Spazio, Juice si prepara per volare su Giove

Spazio, Juice si prepara per volare su Giove

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venerdì 06 Agosto 2021

La missione, una volta lanciata, impiegherà sette anni per raggiungere Giove e il suo sistema di lune.

Continuano i preparativi per Juice, la missione dell’Esa che partirà nel 2022 alla scoperta del gigante gassoso Giove e delle sue lune Ganimede, Callisto ed Europa. L’Agenzia Spaziale Italiana riferisce che é stato recentemente autorizzato il trasferimento della testa ottica made in Italy dello strumento Majis-Moons And Jupiter Imaging Spectrometer all’Institut d’Astrophysique Spatiale (Ias), in Francia. Majis è uno spettrometro a due canali in grado di fornire importanti elementi per la comprensione del sistema composto da Giove e le sue tre lune più grandi. Lo strumento è a leadership francese, realizzato attraverso un accordo bilaterale tra l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l’agenzia spaziale francese Cnes.

La testa ottica rappresenta l’elemento principale dello spettrometro. Dopo circa 5 anni di intenso lavoro e le difficoltà dell’ultimo anno, dovute all’emergenza Covid-19, lo strumento è pronto per essere spedito in Francia. Una volta arrivato allo Ias, il team francese, con il supporto del team italiano, completerà la calibrazione dello spettrometro. Al termine, Majis sarà consegnato formalmente all’Esa che si occuperà di integrare lo spettrometro a bordo della sonda Juice. Lo spettrometro è stato costruito dall’azienda Leonardo, con il finanziamento e coordinamento dell’Asi e la supervisione scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

La missione Jupiter Icy moons Explorer è la prima missione del programma Esa Cosmic Vision e, una volta lanciata, impiegherà 7 anni per raggiungere Giove e il suo sistema di lune, per poi rimanere almeno 3 anni, durante i quali saranno effettuate osservazioni dettagliate del pianeta e dei suoi satelliti naturali, per consentire alla comunità scientifica internazionale di formulare teorie sempre più precise riguardo alle condizioni di formazione dei pianeti e ai processi di formazione della vita. L’Asi ricorda che Ganimede, ad esempio, è una luna così grande da essere quasi considerato un nano-pianeta, con caratteristiche molto particolari come la presenza di una sottile atmosfera ricca di ossigeno, oceani e sotterranei che potrebbero potenzialmente ospitare forme di vita, ed è l’unica luna del Sistema Solare ad avere un proprio campo magnetico. Questo rende Ganimede estremamente interessante per la comunità scientifica.

Tra i Paesi che contribuiscono in modo rilevante alla missione Juice c’è anche l’Italia, non solo per la realizzazione della sonda ma soprattutto per la parte scientifica. Degli 11 strumenti scientifici a bordo di Juice, tre sono italiani: la camera multispettrale ad alta risoluzione Janus realizzata da Leonardo, il radar Rime, commissionato da Asi a Thales Alenia Space, che lo ha costruito negli stabilimenti di Roma e L’Aquila e l’esperimento di radio-scienza 3GM sviluppato da Thales Alenia Space-Milano. L’Italia ha, inoltre, realizzato l’Haa-High Accuracy Acceloremeter.

L’Italia, attraverso Leonardo, sta inoltre realizzando il più grande generatore fotovoltaico mai ideato prima per una missione interplanetaria. Con una superficie di 94 metri quadri, il generatore sarà in grado di fornire la potenza elettrica necessaria ad una distanza di oltre 750 milioni di chilometri dal Sole, dove le temperature raggiungono i -230°C. La generazione costante di energia elettrica è un requisito indispensabile, senza il quale la missione non potrebbe perseguire i propri obiettivi scientifici.

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