Strage di via Palestro, 29 anni fa l'attentato della mafia a Milano - QdS

Strage di via Palestro, 29 anni fa l’attentato di Cosa nostra a Milano

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Strage di via Palestro, 29 anni fa l’attentato di Cosa nostra a Milano

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mercoledì 27 Luglio 2022

Era la sera del 27 luglio 1993, quando un'autobomba esplose nel cuore di Milano. Il ricordo dell'attentato mafioso in Sicilia.

Sono trascorsi 29 anni da quando la mafia ha colpito Milano con la strage di via Palestro. Un vero e proprio attentato terroristico organizzato da Cosa nostra in una delle metropoli-simbolo dell’Italia, che provocò la morte di 5 persone e il ferimento di 12.

Oggi anche il neosindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha ricordato l’evento tragico e le vittime.

La storia della strage di via Palestro

Erano circa le 23.15 del 27 luglio 1993 quando l’esplosione di un’autobomba in via Palestro scatena il panico a Milano in una normale serata estiva. Un agente di polizia notò la presenza di una Fiat uno sospetta non lontano dal Padiglione di Arte Contemporanea. Secondo le testimonianze emerse al tempo, dal veicolo fuoriusciva del fumo biancastro.

L’intervento dei vigili del fuoco e l’accertamento della presenza di un ordigno all’interno dell’auto parcheggiata in via Palestro, però, non ha potuto evitare la strage. L’autobomba esplose, uccidendo l’agente Alessandro Ferrari e i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno. Morì anche un immigrato di origine marocchina, Moussafir Driss, raggiunto da un pezzo di lamiera mentre dormiva su una panchina.

Un muro del vicino Padiglione crollò, i vetri delle case della zona si frantumarono dopo l’esplosione. Scene quasi apocalittiche a Milano, quella città del nord apparentemente tanto lontana da Cosa nostra e da quei mandamenti mafiosi che avevano causato un numero infinito di stragi come quelle di Capaci e via d’Amelio.

Le indagini

Le indagini, che furono supportate anche dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, portarono all’individuazione dei presunti responsabili della strage di via Palestro. La verità effettiva e i “retroscena” dell’accaduto, però, rimangono – come per molte stragi di mafia – un mistero.

Tra gli esecutori materiali vennero indicati: Giovanni e Tommaso Formoso, Pietro Carra, Cosimo Lo Nigro, Giuseppe Barranca, Francesco Giuliano, Gaspare Spatuzza, Luigi Giacalone, Antonino Mangano, Salvatore Benigno, Antonio Scarano, Salvatore Grigoli e Cosimo D’Amato.

Tra i presunti mandanti dell’attentato di stampo mafioso, invece, risultano “grandi” nomi di Cosa nostra: Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Filippo e Giuseppe Graviano, Matteo Messina Denaro, Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Giuseppe Ferro e Francesco Tagliavia.

29 anni dopo, Lagalla: “Una ferita ancora aperta”

“La strage di via Palestro a Milano resta ancora oggi una ferita aperta, in attesa di verità. Un attentato che si inquadra in quell’azione stragista portata avanti da Cosa nostra per colpire non solo i servitori dello Stato, ma anche il suo patrimonio artistico, uno dei principali beni che racconta la storia di un Paese”.

“Ancora oggi, a distanza di ventinove anni, la ricerca di una piena verità deve rappresentare l’unico obiettivo per restituire dignità alle vittime di quella strage e ai loro familiari”. Sono queste le parole del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.

Fonte immagine: Facebook – Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Latina

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