Superbonus, senza professionisti esperti il rischio di restituire tutto - QdS

Superbonus, senza professionisti esperti il rischio di restituire tutto

Superbonus, senza professionisti esperti il rischio di restituire tutto

sabato 19 Dicembre 2020

Una progettazione superficiale può comportare la perdita dell’agevolazione. Ne parliamo con Alessandro Amaro, presidente Ordine Architetti di Catania, e Daniele Cianciolo, amministratore della Mada engineering

CATANIA – Oggi con l’ormai famosissimo Superbonus al 110% è possibile dare “nuova vita” agli immobili. Tutti (o quasi) sanno in linea generale di cosa si tratta, dei vantaggi e dei passaggi burocratici necessari (migliaia di articoli esplicativi sono stati scritti a riguardo) ma in pochi si sono interrogati sui rischi connessi ad una progettazione “superficiale” dal punto di vista degli interventi pratici e delle certificazioni.

Ricordiamo che il Superbonus è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Gli interventi trainanti previsti sono il Sismabonus e l’Ecobonus. Il Sismabonus permette di migliorare la sicurezza dell’immobile a seguito di eventi sismici, ma anche a migliorarla proprio nella sua struttura portante a prescindere dal terremoto mentre l’ecobonus permette, attraverso la realizzazione di un intervento di isolamento termico (meglio conosciuto come cappotto), di migliorare l’efficienza energetica dell’immobile, oltre alla sostituzione degli infissi e realizzazione di impianti termici, fotovoltaici ecc.. avendo un complessivo risparmio.

Il Qds ha intervistato Alessandro Amaro, presidente dell’Ordine degli architetti di Catania nonché tra i fondatori della Fas (la Federazione degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Sicilia) e l’ingegnere Daniele Cianciolo, amministratore della Mada Engineering, società di ingegneria ed architettura con sede a Catania. Lo scopo è quello di fornire ai lettori una lettura dell’iniziativa governativa vista da due professionisti del settore.

QUALITÀ INTERVENTI: SISMABONUS/ECOBONUS?

Amaro: “Saranno molti gli interventi (spero di sbagliarmi) che verranno realizzati sul territorio nazionale che possono essere definiti ‘chirurgia estetica a un malato terminale’. Questo mio paragone, che faccio come esempio esemplificativo per il cittadino comune non esperto di questioni tecniche, serve a fare capire che alcuni interventi che vengono proposti a gran voce (e che ovviamente sono i più semplici da realizzare) possono essere inutili per la salvaguardia della Vita di chi abita l’immobile. Oggi è possibile effettuare due interventi trainanti: il Sismabonus e l’ecobonus. Sarà facile fare comprendere ai cittadini che per una vera tutela della loro vita è fondamentale intervenire prima sulle strutture con il sismabonus e completare le facciate e le finiture esterne con l’ecobonus? Fino ad oggi abbiamo visto sugli edifici (ed in particolare sui condomini) rifacimenti estetici delle facciate e ristrutturazioni interni degli appartamenti, rari o quasi nulli gli interventi strutturali sull’intero edificio. É nell’immaginario collettivo che, acquistata la casa, questa sia eterna ma così non è, specialmente se si tratta di edifici con strutture in cemento armato”.
Cianciolo: “C’è un orizzonte temporale breve di applicazione della norma; fino ad oggi la prospettiva è il 2021 e ciò non consente di avere un forte impatto nell’applicazione del Sismabonus, i cittadini spesso vedono nell’Ecobonus un intervento di più veloce spendibilità. Un’eventuale proroga dei tempi, come si spera e pensa, al 2023 o addirittura 2024 consentirà l’applicazione del Sismabonus in maniera più massiva e importante in favore di un possibile miglioramento della sicurezza strutturale del nostro patrimonio”.

IL RUOLO DEL PROFESSIONISTA

Amaro: “Affidarsi a professionisti capaci e imprese specializzate è importante; non cercare il minor prezzo perché non serve; diffidare da chi propone di svolgere alcune attività gratuite, perché dietro questo si può nascondere il pericolo anche di perdere l’agevolazione”.

Cianciolo: “Diviene imprescindibile la capacità del mondo professionale di fare rete; ed è forse questo il vero cuore del problema. In un processo tecnico fiscale e amministrativo estremamente complesso, non sono solo gli ingegneri e gli architetti e ad essere protagonisti in questo palcoscenico ma fondamentale è il ruolo dei commercialisti, degli amministratori di condominio così come del sistema finanziario e bancario”.

I RISCHI DI UNA CATTIVA GESTIONE

Amaro: “Certamente chi rischia di più è il professionista che deve certificare tutte le fasi del processo realizzativo, dall’inizio con le attestazioni di conformità dell’immobile, con la valutazione della vulnerabilità sismica delle strutture in caso di Sismabonus e di Classificazione Energetica in caso d’Ecobonus per poi passare alla fase progettuale ed esecutiva e di certificazione finale del raggiungimento del miglioramento previsto dalla norma. Per questo il professionista deve attivare una polizza assicurativa specifica a garanzia degli interventi. Rischia anche il proprietario dell’immobile che potrebbe perdere l’agevolazione del credito d’imposta e quindi dover pagare tutti i lavori eseguiti se l’Agenzia delle Entrate dovesse riscontrare difformità o errori che determinano la perdita del beneficio (accertamenti che verranno effettuati nei successivi otto anni)”.
Cianciolo: “L’interesse della clientela verso la detrazione fiscale è alto, anche se ai professionisti è chiesto uno sforzo considerevole per la comprensione della nuova normativa, per la capacità di continuo aggiornamento, ed anche per la capacità di far fronte ad adempimenti richiesti da norma, che implicano responsabilità maggiori rispetto agli altri bonus fiscali, già esistenti in passato. Il rischio di una eventuale revoca del beneficio fiscale è un fatto assolutamente concreto pertanto, in un sistema così complesso, il consiglio che possiamo offrire all’utenza è affidarsi a soggetti riconosciuti sul mercato, a player tecnici o amministrativi capaci di fare realmente rete. Altro aspetto fondamentale è affidarsi al ‘territorio’. In tal senso, sono importanti i rapporti di partenariato con player di caratura nazionale, ma è fondamentale che il cliente possa confrontarsi con tecnici locali”.

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