Mai come quest’anno è il clima a
dettare legge nei prezzi e nelle quantità dei tartufi bianchi.
Sotto shock per i continui fenomeni atmosferici avversi come la lunga siccità, il settore, che oggi vale oltre 500 milioni di euro e vede in campo più di 200 mila raccoglitori, passerà da un avvio di stagione di settembre scarso e con pepite piccole, al boom quantitativo previsto per novembre con buoni livelli di crescita per cavatori, acquirenti e consumatori.
I prezzi, potranno, quindi,
oscillare tra 4.500 ai 2.000 euro al kg.
E’ il quadro tracciato dai massimi
esperti del settore, ospiti di Cia-Agricoltori Italiani a Roma per iniziativa
dell’Accademia del Tartufo nel Mondo che rappresenta l’Anteprima mondiale
dell’annata 2021.
All’avvio di stagione, il quadro
nazionale tra le regioni più rilevanti, ovvero Piemonte, Toscana, Marche e
Umbria, presenta criticità sull’offerta e sui prezzi con le quotazioni della
Borsa di Acqualagna che al momento danno a 2 mila euro al kg la pezzatura 0-15
gr, a 3.200 quella da 15-50 gr e a 4 mila oltre i 50 gr. Al Borsa di Alba, come
ricorda la Coldiretti, i listini hanno toccato il valore record di 450 euro
l’etto, in aumento del 28%.