Treno senza aria condizionata: "Il mio viaggio infernale per Palermo"

Treno senza aria condizionata: “Il mio viaggio infernale per Palermo”

Treno senza aria condizionata: “Il mio viaggio infernale per Palermo”

Melania Tanteri  |
martedì 07 Giugno 2022

Fermi nel mezzo della Sicilia, con 37 gradi all'ombra, il racconto di una testimone: "Pieno di turisti, mi sono vergognata".

Fermi nel mezzo della Sicilia, con 37 gradi all’ombra, all’interno di un treno senza aria condizionata. Sembrerebbe la trama di un romanzo, ma è storia vera quella che è accaduta a Donatella domenica pomeriggio. “L’ennesimo viaggio della speranza” – ci dice. “Alluccinante”.

Treno fermo senza aria condizionata

La sua avventura per raggiungere Palermo da Catania è quella di tantissimi siciliani di fatto divisi, non tanto dalla distanza, si tratta di meno di 200 km, ma dall’assenza di infrastrutture e di collegamenti efficaci. Ovvero che permettano di percorrere un tratto di strada che nel resto d’Italia si fa in meno di 2 ore, in un tempo ragionevole. E invece no, meno di 3 ore non si impiega, né su treno né su gomma. Ma, domenica scorsa, Donatella ne ha impiegate 4 e mezza. Una grande sudata e tanta collera per poter tornare a casa.

Aria soffocante: le proteste dei passeggeri

Donatella lo racconta al Quotidiano di Sicilia, evidentemente infastidita ma quasi rassegnata a uno stato di cose che non sembra migliorare. “Siamo partiti da Catania alle 15:20 – racconta al QdS, riferendo che il treno, inizialmente, era diretto a Messina. “Sul “Minuetto” già in partenza l’aria condizionata non funziona va bene, ma è stato fatto partire lo stesso”. Salvo poi fermarsi al centro della Sicilia, a Caltanissetta Xirbi perché proprio l’aria condizionata non funzionava più. “Qualcuno si è lamentato – continua la donna – fino a quando una ragazza, visibilmente angosciata e agitata non ha deciso di fermare il treno e chiamare la Protezione civile”.

Il treno fermo a Caltanissetta-Xirbi: arriva la protezione civile

Il treno senza aria condizionata, d’altronde, era diventato un forno. “Eravamo in tanti -prosegue Donatella – e non si respirava. In molti hanno dovuto levare la mascherina, mettendo a rischio tutti. Ci siamo fermati a Xirbi e siamo restati lì per molto tempo. Qualcuno è sceso per aspettare il Freccia bianca delle 18, noi abbiamo deciso di proseguire sempre in condizioni catastrofiche e siamo arrivati a Palermo poco prima delle 20, quando saremmo dovuti arrivare alle 18,30”.

“Un inferno: mi sono vergognata per i turisti”

Un inferno per tutti i passeggeri, un ricordo indelebile per i turisti presenti sul treno. “Ce n’erano numerosi – prosegue la donna – sia italiani che stranieri. Mi sono vergognata per l’immagine che abbiamo mostrato. E’ una condizione assurda: ormai per fare Palermo – Catania io mi faccio il segno della croce”. Non cambia se, anziché il treno si preferisce l’autobus – cosa che per i prossimi tre mese sarà obbligatoria, come confermato dal sottosegretario Cancelleri: i numerosi cantieri infatti rallentano la corsa del mezzo su gomma, che potrebbe essere bloccati anche a causa di incidenti. “Mentre il Nord progredisce e vede investimenti importanti, noi siamo abbandonati a noi stessi – conclude – con collegamenti fatiscenti e condizioni inaccettabili”.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017