Turismo e obiettivi per la Capitale della Cultura 2025 - QdS

Turismo e obiettivi per la Capitale della Cultura 2025

Turismo e obiettivi per la Capitale della Cultura 2025

Roberto Greco  |
mercoledì 01 Maggio 2024

I “ponti” fanno ben sperare la Città dei Templi che, però, ha bisogno che i “visitatori” si trasformino in “turisti”. L’intervista del QdS al sindaco Francesco Miccichè sulle prospettive e sulle strategie

AGRIGENTO – Prima fu Akràgas, poi Agrigentum, Gergent e ancora Girgenti. Nel corso dei secoli Agrigento ha visto mutare il suo nome in funzione dei suoi dominatori. La Valle dei Templi continua ad attirare i visitatori ma, in realtà, il flusso turistico non ha ancora raggiunto quei dati che il territorio potrebbe attirare.

Il Telamone simbolo di Agrigento Capitale della Cultura 2025

I numeri di questi “ponti” stanno suscitando nuove speranze tra gli operatori turistici locali, che guardano a essi come al preludio a una stagione che potrebbe far dimenticare le difficoltà degli anni passati e il Telamone, recentemente rimesso in piedi nella Valle dei Templi di Agrigento, ha già iniziato a catturare l’attenzione come icona turistica. Questa scultura, risalente all’epoca greca, è diventata una vera attrazione, richiamando visitatori da tutto il mondo interessati non solo alla sua bellezza artistica, ma anche alla sua storia antica e maestosa. Il Telamone sarà anche il simbolo di “Agrigento Capitale della Cultura” e gli ultimi dati di presenze turistiche nella Valle dei Templi confermano un trend positivo nel 2024, con un aumento d’interesse per le bellezze di Agrigento che, con la sua varietà di attrazioni storiche e culturali, si presenta come una meta ideale per i viaggiatori che desiderano una combinazione unica di storia, cultura e bellezza naturale, promettendo di essere una delle destinazioni più gettonate per la stagione turistica in arrivo. Ci sono però alcuni problemi che devono essere risolti per riuscire a trasformare i visitatori in turisti. Proprio per parlare della necessità di un cambio di passo nel settore turistico, interviene al QdS Francesco Miccichè, sindaco di Agrigento.

Sindaco, si lamenta spesso che Agrigento sia maggiormente meta di turisti di passaggio che non di turisti che si fermano sul territorio…
“Sì, è vero. Pochi turisti e molti visitatori, che definiamo tali perché difficilmente pernottano in città”.

Anche in virtù dell’importante appuntamento che vedrà Agrigento “Capitale della Cultura 2025”, quali sono le strategie che state mettendo in campo?
“Iniziamo da quanto stiamo facendo in questo periodo e che sarà operativo tra maggio e giugno”.

Di che cosa si tratta?
“All’ex collegio dei Filippini stiamo realizzando un museo multimediale in cui, oltre a rappresentare la storia di Agrigento dalla Magna Grecia a oggi, illustreremo quale sia il tour che permette di visitare la città. Abbiamo un cento storico importante e bellissimi borghi siciliani che circondano la nostra città. I visitatori, principalmente, sono accompagnati dagli operatori turistici nella Valle dei Templi e, dopo una visita che può durare qualche ora, sono portati a mangiare a Sciacca o Licata senza entrare in città, perdendo così l’occasione di conoscerla. Oltre agli eventi che, dall’estate, ci accompagneranno al 2025, oggi stiamo lavorando per valorizzare i punti d’interesse della nostra città e del nostro territorio proprio per modificare questa presenza di visitatori, che potremmo definire effimera, per cercare di trasformarla. I dati a nostra disposizione sono incoraggianti perché, a ottobre dello scorso anno, era già stato raggiunto l’obiettivo di 1 milione di visitatori e, probabilmente, quest’anno quell’obiettivo sarà raggiunto prima ma, come dicevo, dobbiamo attirare turisti, non visitatori. Ad Agrigento è anche necessaria la valorizzazione del nostro centro storico che è adagiato su una collina e i suoi edifici sono costituiti da grandi mattoni di calcarenite locale, dai colori caldi, unici in tutta la Sicilia, in cui ci sono la Cattedrale di San Gerlando, la Chiesa di Santa Maria dei Greci, il Museo Diocesano, il Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo”, l’abbazia di Santo Spirito, la Scalinata degli Artisti e angoli suggestivi che difficilmente si possono trovare altrove”.

Qual è la situazione delle strutture ricettive ad Agrigento?
“Quelle che ci sono, anche in questo periodo, sono quasi tutte piene ma la loro capacità è inferiore al potenziale turistico del nostro territorio. Nel mese di maggio riuniremo tutte le associazioni e le organizzazioni professionali proprio per affrontare questo problema. In questo momento il nostro territorio ha bisogno di strutture ricettive che aumentino la possibilità di pernottamento perché l’amministrazione comunale può incentivare la loro creazione ma non le può realizzare direttamente. Speriamo, in quell’occasione, di trovare adesioni da parte dei privati e dei cittadini al fine di affrontare, a pieno titolo, l’importante appuntamento che nel 2025 ci vede ‘Capitale della Cultura’”.

Il dossier di candidatura presentava una molteplicità d’iniziative. Saranno realizzate tutte?
“Sicuramente sì, anche se con i dovuti aggiustamenti realizzativi. Devo ringraziare la Regione Siciliana che, in questo 2024, ci sta fornendo un importante supporto economico, proprio per permetterci di affrontare al meglio la sfida del 2025, come quello erogato dal dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana che ha permesso il ripristino del manto stradale e al recupero dei muri delle vie Cavaleri Magazzeni, Serraferlicchio e degli Ulivi, un intervento di rilievo che ci consente di migliorare la sicurezza nel transito delle strade, a tutela dell’intera comunità”.

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