Uomini che temono le donne - QdS

Uomini che temono le donne

Antonino Lo Re

Uomini che temono le donne

Giovanni Pizzo  |
martedì 17 Ottobre 2023

Alla fine il centrodestra è scivolato sulla parità di genere. Il vertice della maggioranza alla Regione salta per troppe presenze femminili

Alla fine il centrodestra è scivolato sulla parità di genere. Il vertice della maggioranza alla Regione salta per troppe presenze femminili. La Lega si presenta, unica forza politica a farlo, con due donne, la commissaria regionale Tardino e la capogruppo all’Ars Caronia, in un consesso tutto maschile, e questo fa saltare il vertice, neanche fossimo in Arabia Saudita. Potevano sopportarne una, ma appena hanno visto Marianna Caronia è come se avessero visto una muleta rossa. Deve essere il primo effetto del nuovo asse Lega-Lombardo, visto che anche lui, in difformità a presunte regole di convocazione, era presente alla riunione. Che il vertice saltasse era chiaro anche da un assenza, quella di Cuffaro. Cosa temono gli uomini della franchezza e concretezza femminile? Che senza infingimenti dicano le cose come stanno? Che tolgano quel velo di riservatezza alle pudenda della politica?

La questione del vertice di maggioranza, al di là dei comunicati,  era la divisione dei partiti sulle nomine dei direttori generali degli ospedali. Troppe pretese per pochi posti. E quindi tutto un minuetto maschile, che sfiora altri pensieri, su tavolini ristretti, retrobottega, sorteggi in diretta TV. Li magari delle donne, in qualità di vallette, venivano accettate, ma per parlare di nomine, di maschi prevalentemente, a parte la Faraoni non mi ricordo di altre donne direttore generale, non se ne parla. Piuttosto facciamo saltare il vertice, che doveva mettere pace dopo una settimana di guerra mediatica innescata proprio da Pace, il capogruppo della DC.

Le donne hanno il difetto di dire pane al pane, senza infingimenti e formule bizantine, tra elenchi dei migliori, dei quasi migliori, dei miglioristi e dei peggioristi. Le donne in politica portano concretezza e linearità. Che le nomine siano lottizzate è il segreto di Pulcinella, ma i maschi non lo dicono per un antico riserbo omertoso. Le donne lo dichiarano, se conquistano qualcosa. Un deputato maschio fa filtrare che un tale direttore gode casualmente della sua stima, come se fosse capitato lì per caso in quel posto. Una donna dice ho suggerito la sua nomina perché mi aspetto che porti dei risultati su alcune questioni sanitarie dirimenti. Non si nasconde dietro ad un dito. Questo fa saltare il banco della maschile ipocrisia, che guarda caso fa rima con Tardino e Caronia. A quanto pare due donne scomode.

Così è se vi pare.

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