Coronavirus, Sicilia, Cultura e distanza di sicurezza - QdS

Coronavirus, Sicilia, Cultura e distanza di sicurezza

redazione web

Coronavirus, Sicilia, Cultura e distanza di sicurezza

venerdì 06 Marzo 2020

Il presidente della Regione sospende tutte le iniziative in cui non può essere rispettata. Convegni, congressi, spettacoli, feste e iniziative differite a data da destinarsi. Restano aperti musei e mostre. La rivincita dei libri

Convegni, congressi e iniziative nei luoghi di cultura siciliani, che comportino un affollamento di persone, tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza, sono sospese e differite a data da destinarsi.

Lo ha deciso il presidente della Regione Nello Musumeci, in ottemperanza al decreto del premier Conte per contenere il diffondersi del Coronavirus.

Il governatore ha, inoltre, disposto il rinvio per quest’anno della “Giornata dei Beni culturali siciliani” dedicata a Sebastiano Tusa, originariamente prevista per il dieci marzo.

Annullato anche il tradizionale ingresso gratuito ai siti della cultura per l’8 marzo, “Giornata internazionale della donna”.

I responsabili degli uffici periferici dei Beni culturali potranno adottare ogni “prudenziale e più restrittiva azione eventualmente determinata dalle contingenze locali”.

Mostre e musei però non vengono citati nell’ultimo decreto del governo che per cercare di contenere l’epidemia da coronavirus vieta tutte le situazioni a rischio “assembramento”.

I teatri, invece, dalla prosa all’opera, sono stati costretti ad annullare spettacoli o rinviarli, con tanto di istruzioni al pubblico per recuperare i soldi dei biglietti già comprati.

A Palermo il Biondo va in scena su Youtube: in platea un solo spettatore, è il battagliero sindaco della città Leoluca Orlando.

Messe in ginocchio da una crisi inaspettata, le Fondazioni liriche da tempo in crisi di liquidità, stanno cercando di correre ai ripari chiedendo al ministero della cultura una moratoria per le quote previste dalla legge Bray (di fatto una sorta di mutui che i teatri si sono dovuti sobbarcare all’epoca per uscire dalla loro situazione da profondo rosso) e anche una rimodulazione dei fondi garantiti dal Fus, che di solito vengono distruibuiti con un meccanismo di cosiddetta premialità per chi fa più alzate di sipario.

Nelle sale cinematografiche, causa virus, le coppie in sala scoppiano: bisogna tenere le distanze di sicurezza, accanto ad ogni posto occupato ce ne dev’essere uno vuoto. Certo gli incassi caleranno di brutto lo stesso, ma almeno si rimane aperti, “un segnale anche per gli esercenti e i dipendenti”.

Così, nel mondo della Cultura, il libro torna protagonista: per i ragazzi diciottenni, che da ieri hanno riavuto l’accesso all’app, è stato lanciato un invito a riconvertire i propri consumi culturali.

Ebbene, soltanto nelle prime cinque ore si sono registrati in diecimila – anticipano dal Mibact – e hanno speso oltre centomila euro proprio in libri.

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