Sanità, in Sicilia poche le eccellenze - QdS

Sanità, in Sicilia poche le eccellenze

Maria Francesca Fisichella

Sanità, in Sicilia poche le eccellenze

martedì 19 Giugno 2012

Analisi delle elaborazioni Pne, Programma nazionale Esiti, gestito da Agenas per conto del Ministero della Salute. I risultati sono stati elaborati su dati Sdo (Scheda dimissioni ospedaliera) 2005-2010

PALERMO – Luci e ombre per la sanità isolana dai risultati della nuova analisi del Programma nazionale Esiti (Pne) gestito da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) per conto del Ministero della Salute, che lo scorso febbraio ha reso disponibili i risultati elaborati su dati Sdo (Scheda dimissioni ospedaliera) 2005-2010. Seppur non manca qualche esempio di eccellenza, sono da segnalare anche situazioni da cui emerge un sistema che necessita di revisione, riorganizzazione oltre che di controllo.
Ma cosa è e quali sono gli obiettivi del Programma nazionale Esiti? “Stima, con disegni di studio osservazionali (non sperimentali), dell’occorrenza degli esiti di interventi/trattamenti sanitari” è la definizione che meglio spiega la valutazione degli esiti degli interventi sanitari.
I risultati del PNE, al momento, hanno l’obiettivo di supportare programmi di auditing clinico ed organizzativo e non costituiscono in alcun modo giudizi, pagelle, graduatorie. Inoltre tali risultati sono strettamente legati alla qualità dei dati Sdo a livello nazionale, così come trasmessi dalle Regioni, e pertanto vanno letti e interpretati alla luce dei metodi di disegno di studio e di analisi statistica adottati dal Pne.
L’analisi evidenzia la presenza di forte eterogeneità degli esiti delle cure sia tra ospedali che tra Asl, fornendo dunque dati importanti per supportare i processi decisionali di miglioramento dell’ efficacia e dell’equità del Ssn.
In Sicilia i risultati del Programma rivelano una situazione non ottimale delle performances. In questa sede sono stati presi in considerazione solo due dei 32 indicatori che il Pne ha previsto per l’ indagine, “Infarto Miocardico Acuto: mortalità a 30 giorni dal ricovero” e “proporzione di parti con taglio cesareo primario”. Per tutti gli indicatori è stata visionata la situazione nelle strutture ospedaliere e presso le Asp.

Infarto Miocardico Acuto: mortalità a 30 giorni dal ricovero”: reparti di eccellenza a Palermo e Messina
Nel caso dell’ “Infarto Miocardico Acuto: mortalità a 30 giorni dal ricovero” si segnala un’eccellenza con la frequenza più bassa rispetto alla media nazionale presso l’Asp di Palermo, che conquista un “esito più favorevole rispetto alla media nazionale”. Mentre se le altre Asp non brillano per eccellenza portano comunque a casa un “esito non diverso dalla media nazionale. Sempre prendendo in considerazione lo stesso indicatore ma ricostruendo gli esisti tra gli ospedali siciliani conquista la maglia rossa (“esiti meno favorevoli rispetto alla media nazionale”) l’A.O. Uni. di Messina e l’ospedale “Piemonte” di Messina”; mentre conquistano la maglia blu dell’eccellenza l’Ospedale “Cervello” di Palermo e il P.O. di S.Agata di Militello (Me).

“Proporzione di parti con taglio cesareo primario”: più reparti nella media che di eccellenza
La situazione si ribalta se prendiamo in esame l’altro indicatore considerato, ovvero la “proporzione di parti con taglio cesareo primario”. Si rileva una situazione di criticità che investe quasi per intero l’Isola. Solo l’Asp di Enna e Ragusa rientrano nella media nazionale, mentre le restanti portano a casa la maglia rossa.
La situazione non migliora considerando lo stesso indicatore e rilevando la situazione tra gli ospedali dell’Isola. Per le strutture d’eccellenza si segnalano solo l’Ospedale “Cervello” di Palermo, il “Nuovo Garibaldi” di Catania, l’ospedale “Maggiore” di Modica (Rg), l’ospedale “Carlo Basilotta” di Nicosia (En), l’osp. “Gravina” di Caltagirone (Ct).
Si mantengono entro la media nazionale l’A.O. S.G. di Dio di Agrigento, l’A.O. S.Elia di Caltanissetta, l’A.O. “V. Emanuele” di Gela, il P.O. M.SS. Addolorata di Biancavilla (Ct), il P.O. “Paternò” di Paternò (Ct), l’osp. “Chiello” di P.Armerina, il P.O. S. Vincenzo” di Taormina (Me), l’osp. Dei Bianchi V. Emanuele di Corleone, l’A.O. Civico Arezzo di Ragusa, l’osp. “Trigona” di Noto (Sr), il P.O. Abele Ajello di Mazara del Vallo, il Cannizzaro di Catania e il P.O. Civico Benfratelli” di Palermo. Tutto questo su un totale di 60 strutture esaminate!

 

 
Le informazioni necessarie per l’indagine tratte dal Sistema informativo ospedaliero
 
Si vuole ora dar cenno del metodo di analisi adottato per pervenire agli esiti del Programma. Come si legge nella sezione Metodi statistici “Nella maggior parte delle applicazioni gli indicatori di valutazione degli esiti degli interventi sanitari sono espressi come rapporti in cui il numeratore è rappresentato dal numero dei trattamenti/ interventi erogati o dal numero di pazienti che hanno sperimentato l’esito in studio, il denominatore dal gruppo di pazienti che riceve quel trattamento/intervento o dalla popolazione a rischio. In altri casi gli indicatori di esito possono essere espressi come misure di durata/sopravvivenza/attesa” (es. “Infarto Miocardico Acuto: mortalità a 30 giorni dal ricovero”). “Se si tratta di confrontare lo stato di salute della popolazione residente in aree geografiche diverse, e guardare l’efficacia dei trattamenti/interventi dal punto di vista della funzione di tutela della salute, gli indicatori possono essere costruiti utilizzando al denominatore la popolazione residente o specifici sottogruppi della stessa (population-based denominators). Nel caso in cui si vogliano descrivere le differenze per soggetto erogatore, il denominatore può essere definito come carico lavorativo, in termini di numero di pazienti, ricoveri, giornate di degenza, numero di visite, o altre unità di attività lavorativa (workload-based denominators)”.
Per pervenire all’esito sono state considerate le seguenti misure: “mortalità a breve termine, riammissioni a breve termine, ospedalizzazioni per specifiche condizioni, procedure chirurgiche, complicanze a breve termine a seguito di specifici interventi, tempi di attesa. Le informazioni necessarie per la loro definizione sono state desunte dal Sistema Informativo Ospedaliero (SIO) e dai Sistemi Informativi di Mortalità Regionali ove disponibili”.

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