Innalzare il quorum per il voto segreto dai 9 attuali a 18 deputati. Proposta di Panarello (Pd) accolta dal suo gruppo e da Cascio
PALERMO – Il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo interviene in risposta alle notizie diffuse su un suo presunto conflitto con il Presidente dell’Ars, Francesco Cascio, a proposito del disegno di legge “blocca nomine”. “Niente di più falso – risponde Lombardo -. L’assemblea faccia il proprio lavoro e approvi le sue leggi che, io per primo come chiunque altro, saremo tenuti ad osservare senza porre conflitti di alcun tipo”. E, continua: “In quanto al merito delle nomine trovo opportuno precisare che se solo le si esaminasse con attenzione non si potrebbe disconoscere che si tratta di atti dovuti”.
La risposta si riferisce in particolare alla ridda di polemiche che si sono scatenate proprio in merito alle nomine avvenute in questi ultimi mesi. Si tratta di un mini Ddl, il n. 908 dal titolo: Norme in materia di trasparenza della propaganda elettorale per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana di iniziativa parlamentare, respinto in commissione affari istituzionali ma richiesto in Aula dallo stesso presidente Cascio. E siccome sono stati principalmente i componenti dell’Mpa in Commissione di merito a non volere approvare questo ddl, si era presunto uno scontro tra le due massime cariche regionali: il presidente della Regione e quello dell’Ars.
E, a proposito di incarichi, c’è da registrare una dichiarazione di Filippo Panarello del Pd che ha sottolineato come sia necessario modificare il regolamento interno parlamentare, prevedendo la decadenza dagli incarichi interni all’Ars di quei deputati che siano destinatari di misure di custodia cautelare. “Ho lavorato a questa proposta in commissione di merito – ha detto Panarello – e sono soddisfatto che sia stata fatta propria dal presidente dell’Ars Francesco Cascio e dal presidente del gruppo Pd all’Ars Antonello Cracolici, che l’hanno presentata sotto forma di emendamento al testo che si sta discutendo in aula”. Secondo Panarello la modifica del regolamento dell’Ars servirà a “tutelare il prestigio dell’Assemblea e recuperare la fiducia dei cittadini”.
Attualmente per la cronaca, un parlamentare regionale sottoposto a misure di custodia cautelare viene sospeso dalla carica di deputato, mentre non viene previsto alcun provvedimento riguardo gli incarichi assembleari (ad esempio nelle commissioni, o nel Consiglio di presidenza). In particolare il Ddl di modifica prevede l’innalzamento del quorum dei richiedenti il voto segreto, che passerebbe dai 9 attuali a 18 deputati, cifra che rappresenta il 20% circa dei componenti dell’Assemblea. Il ddl è stato varato nei giorni scorsi dalla commissione per il regolamento da oggi all’esame dell’Aula e di cui è relatore lo stesso presidente Francesco Cascio. è ancora prevista l’abolizione del voto segreto in votazioni finali di provvedimenti connessi con manovre di bilancio, il rafforzamento dell’istruttoria legislativa in commissione, maggiori poteri alla conferenza dei capigruppo che diverrebbe unico soggetto a decidere sul calendario dell’Aula, così come il presidente dell’Ars, a cui è rimessa l’esclusiva discrezionalità sull’ingresso di nuove materie in Aula. Previsto lo snellimento della modalità di risposta alle interrogazioni a risposta orale. La legge attribuisce inoltre al plenum dell’Ars la potestà in materia pensioni all’Ars.