Siciliani sparsi in tutto il mondo. Agrigento prima terra di partenza - QdS

Siciliani sparsi in tutto il mondo. Agrigento prima terra di partenza

Liliana Rosano

Siciliani sparsi in tutto il mondo. Agrigento prima terra di partenza

martedì 31 Luglio 2012

Secondo il “Rapporto Italiani nel mondo” gli isolani residenti all’estero e registrati all’Aire sono 674.572. La nostra Isola è inoltre in testa per i flussi migratori interni sull’asse Nord-Sud

AGRIGENTO – Se volete chiamateli “cervelli in fuga” o “espatriati”, siciliani in cerca di migliori opportunità lavorative che fanno la valigia e decidono di andare all’estero. Secondo il “Rapporto italiani nel mondo”, la Sicilia è la prima regione in testa per numero di abitanti che lasciano l’Isola per destinazioni fuori dall’Italia: in tutto 674.572 tra il 1997 e il 2010. A seguire, la Campania, Lazio, Calabria e Lombardia. Ancora la Sicilia è in testa per i flussi interni Sud-Nord. Ciò significa che sono ancora in molti a trasferirsi al Centro-Nord partendo dalle regioni meridionali. Agrigento è tra le prime province di partenza (142.985) insieme a Roma (289.556), Cosenza (147.601), Salerno (115.822) e Napoli (110.703). Senza considerare chi invece lascia l’Isola stabilendosi altrove mantenendo la residenza di origine.
Secondo il Rapporto, tra il 1997 e il 2010 oltre 10 mila professionisti italiani si sono trasferiti stabilmente in atri Paesi europei e al primo gennaio 2012 oltre 4,2 milioni cittadini si trovavano residenti all’estero: 93.742 in più rispetto all’anno precedente.
Tra questi, 890 mila avevano tra i 25 e i 34 anni. Ma sono cifre “in difetto2, ha osservato la Fondazione, se si pensa ai moltissimi giovani che, lasciandosi alle spalle situazioni di precarietà, varcano i confini nazionali in cerca di fortuna.
Una tendenza che non ha fatto altro che svecchiare le comunità italiane all’estero e rendere ancora più elevato il tasso di anzianità in Italia.
A essere sfiduciati per le opportunità offerte dall’Italia sono soprattutto i ragazzi tra i 25 e i 34 anni, più le donne degli uomini, più nel Nord e nel Centro che nel Sud e nelle Isole.
Ma il saldo della fuga di cervelli in Italia rimane comunque positivo grazie all’arrivo di professionisti dall’estero, soprattutto dalla Romania, a discapito però della qualità: la maggior parte ha infatti una qualifica medio-bassa, in larghissima parte infermieri.
Gli iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) ha spiegato la fondazione Migrantes, incidono per il 6,9% sulla popolazione italiana totale.
Le donne sono 2.017.167, pari al 47,9%. Uno su quattro ha tra i 35 e i 49 anni, mentre il 21,2% ha tra i 19 e i 34. Il 19% inoltre ha più di 65 anni, il 15,8% è minorenne. Quanto allo stato civile, i celibi sono la maggioranza (53,7%).
 Oltre la metà, il 54%, si è iscritta all’Aire per espatrio, anche se è continuata l’ascesa dei nati all’estero, arrivati al 38,3% (37,7% nel 2011).
Le acquisizioni di cittadinanza sono il 3,2%. Inoltre il 37,1% è all’estero da più di 15 anni e il 14,9% da 10-15 anni.
Gli iscritti all’Aire, insomma, continuano ad aumentare, soprattutto quelli che si sono registrati tra i cinque e i dieci anni fa, il 26,9% del totale. Mentre l’11,5% è iscritto da tre anni. Continuano ad aumentare coloro che sono iscritti all’Aire da 5-10 anni, il 26,9% del totale.
Dando un’occhiata alle Regioni, gli italiani all’estero sembrano venire in massima parte da Sicilia (674.572), Campania (431.830), Lazio (375.310), Calabria (360.312) e Lombardia (332.403). La maggior parte di loro risiede in Argentina (664.387), Germania (639.283), Svizzera (546.614), Francia (366.170) e Brasile (298.370). 
Un ultimo dato da considerare è stato il flusso interno all’Italia, da Sud a Nord: nel 2009, 109 mila cittadini si sono trasferiti dal Mezzogiorno in una regione del Centro-Nord. Tra loro il 21% ha una laurea e l’età media è di circa 32,5 anni.
 


Approfondimento. Le mete preferite degli espatriati
 
Dove vanno gli italiani che espatriano? Secondo il Rapporto della Fondazione Migrantes le mete preferite sono: Regno Unito, Svizzera, Germania e Australia, Stati Uniti d’America.
Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale dei residenti italiani all’estero registrati all’Aire è così strutturata: Europa (2.306.769, 54,8%), America (1.672.414, 39,7%), Oceania (134.008, 3,2%), Africa (54.533, 1,3%) e Asia (41.253, 1,0%). In Europa è l’UE a 15 a fare la parte del leone con 1.695.955 (40,3%) residenti italiani perché include i tradizionali paesi meta dell’immigrazione italiana. Proprio in quest’area si trovano le collettività più numerose, a partire dagli italiani in Germania (639.283, 15,2%); seguono la comunità francese (366.170, 8,7%), belga (252.257, 6,0%), britannica (201.705, 4,8%) e spagnola (118.690, 2,8%). Seguono gli altri paesi europei, con prevalenza della Svizzera (546.614, 13,0%). La comunità negli Stati Uniti è composta da 216.767 italiani in possesso di cittadinanza (5,2%); in Canada sono, invece, 135.070 persone (3,2%). Più articolata la situazione nell’America Latina, dove l’Argentina torna ad essere il primo paese con 664.387 italiani (15,8%). Seguono il Brasile (298.370, 7,1%) e il Venezuela (113.271, 2,7%). L’Oceania con 134.008 (3,2%) è il terzo continente a livello numerico e quasi tutti si trovano in Australia (130.570, 3,1%).

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