Secondo il “Rapporto Italiani nel mondo” gli isolani residenti all’estero e registrati all’Aire sono 674.572. La nostra Isola è inoltre in testa per i flussi migratori interni sull’asse Nord-Sud
AGRIGENTO – Se volete chiamateli “cervelli in fuga” o “espatriati”, siciliani in cerca di migliori opportunità lavorative che fanno la valigia e decidono di andare all’estero. Secondo il “Rapporto italiani nel mondo”, la Sicilia è la prima regione in testa per numero di abitanti che lasciano l’Isola per destinazioni fuori dall’Italia: in tutto 674.572 tra il 1997 e il 2010. A seguire, la Campania, Lazio, Calabria e Lombardia. Ancora la Sicilia è in testa per i flussi interni Sud-Nord. Ciò significa che sono ancora in molti a trasferirsi al Centro-Nord partendo dalle regioni meridionali. Agrigento è tra le prime province di partenza (142.985) insieme a Roma (289.556), Cosenza (147.601), Salerno (115.822) e Napoli (110.703). Senza considerare chi invece lascia l’Isola stabilendosi altrove mantenendo la residenza di origine.
Secondo il Rapporto, tra il 1997 e il 2010 oltre 10 mila professionisti italiani si sono trasferiti stabilmente in atri Paesi europei e al primo gennaio 2012 oltre 4,2 milioni cittadini si trovavano residenti all’estero: 93.742 in più rispetto all’anno precedente.
Tra questi, 890 mila avevano tra i 25 e i 34 anni. Ma sono cifre “in difetto2, ha osservato la Fondazione, se si pensa ai moltissimi giovani che, lasciandosi alle spalle situazioni di precarietà, varcano i confini nazionali in cerca di fortuna.
Una tendenza che non ha fatto altro che svecchiare le comunità italiane all’estero e rendere ancora più elevato il tasso di anzianità in Italia.
A essere sfiduciati per le opportunità offerte dall’Italia sono soprattutto i ragazzi tra i 25 e i 34 anni, più le donne degli uomini, più nel Nord e nel Centro che nel Sud e nelle Isole.
Ma il saldo della fuga di cervelli in Italia rimane comunque positivo grazie all’arrivo di professionisti dall’estero, soprattutto dalla Romania, a discapito però della qualità: la maggior parte ha infatti una qualifica medio-bassa, in larghissima parte infermieri.
Gli iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) ha spiegato la fondazione Migrantes, incidono per il 6,9% sulla popolazione italiana totale.
Le donne sono 2.017.167, pari al 47,9%. Uno su quattro ha tra i 35 e i 49 anni, mentre il 21,2% ha tra i 19 e i 34. Il 19% inoltre ha più di 65 anni, il 15,8% è minorenne. Quanto allo stato civile, i celibi sono la maggioranza (53,7%).
Oltre la metà, il 54%, si è iscritta all’Aire per espatrio, anche se è continuata l’ascesa dei nati all’estero, arrivati al 38,3% (37,7% nel 2011).
Le acquisizioni di cittadinanza sono il 3,2%. Inoltre il 37,1% è all’estero da più di 15 anni e il 14,9% da 10-15 anni.
Gli iscritti all’Aire, insomma, continuano ad aumentare, soprattutto quelli che si sono registrati tra i cinque e i dieci anni fa, il 26,9% del totale. Mentre l’11,5% è iscritto da tre anni. Continuano ad aumentare coloro che sono iscritti all’Aire da 5-10 anni, il 26,9% del totale.
Dando un’occhiata alle Regioni, gli italiani all’estero sembrano venire in massima parte da Sicilia (674.572), Campania (431.830), Lazio (375.310), Calabria (360.312) e Lombardia (332.403). La maggior parte di loro risiede in Argentina (664.387), Germania (639.283), Svizzera (546.614), Francia (366.170) e Brasile (298.370).
Un ultimo dato da considerare è stato il flusso interno all’Italia, da Sud a Nord: nel 2009, 109 mila cittadini si sono trasferiti dal Mezzogiorno in una regione del Centro-Nord. Tra loro il 21% ha una laurea e l’età media è di circa 32,5 anni.
Approfondimento. Le mete preferite degli espatriati
Dove vanno gli italiani che espatriano? Secondo il Rapporto della Fondazione Migrantes le mete preferite sono: Regno Unito, Svizzera, Germania e Australia, Stati Uniti d’America.
Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale dei residenti italiani all’estero registrati all’Aire è così strutturata: Europa (2.306.769, 54,8%), America (1.672.414, 39,7%), Oceania (134.008, 3,2%), Africa (54.533, 1,3%) e Asia (41.253, 1,0%). In Europa è l’UE a 15 a fare la parte del leone con 1.695.955 (40,3%) residenti italiani perché include i tradizionali paesi meta dell’immigrazione italiana. Proprio in quest’area si trovano le collettività più numerose, a partire dagli italiani in Germania (639.283, 15,2%); seguono la comunità francese (366.170, 8,7%), belga (252.257, 6,0%), britannica (201.705, 4,8%) e spagnola (118.690, 2,8%). Seguono gli altri paesi europei, con prevalenza della Svizzera (546.614, 13,0%). La comunità negli Stati Uniti è composta da 216.767 italiani in possesso di cittadinanza (5,2%); in Canada sono, invece, 135.070 persone (3,2%). Più articolata la situazione nell’America Latina, dove l’Argentina torna ad essere il primo paese con 664.387 italiani (15,8%). Seguono il Brasile (298.370, 7,1%) e il Venezuela (113.271, 2,7%). L’Oceania con 134.008 (3,2%) è il terzo continente a livello numerico e quasi tutti si trovano in Australia (130.570, 3,1%).