Acquisto di beni e servizi da parte della Pa. Consip, l’antidoto agli sprechi esiste - QdS

Acquisto di beni e servizi da parte della Pa. Consip, l’antidoto agli sprechi esiste

Patrizia Penna

Acquisto di beni e servizi da parte della Pa. Consip, l’antidoto agli sprechi esiste

mercoledì 17 Ottobre 2012

Pubblichiamo un campione di beni di largo consumo da parte delle Pubbliche amministrazioni con relativi prezzi. Faldoni con lacci: da 0,64 a 1 €. Una risma di carta A4 riciclata 80 gr 500 FF: da 2,44 a 3,69 €

PALERMO – Dopo aver ampiamente spiegato ai nostri lettori i motivi per i quali il metodo Consip, se utilizzato a regime, potrebbe rappresentare un cambiamento radicale, un’inversione di rotta rispetto alla gestione spesso e volentieri dissennata della Pa nell’ambito degli acquisti di beni e servizi, adesso vogliamo che a parlare siano i numeri e, più nello specifico, le tabelle che pubblichiamo in questa pagina.
Si tratta di un campione di beni di largo consumo da parte delle pubbliche amministrazioni che è possibile acquistare sul Mercato elettronico della P.A., attraverso un Ordine diretto a catalogo. 1.Come già più volte sottolineato, è praticamente impossibile identificare un prezzo unitario di riferimento sul Mercato elettronico. Questo almeno per due motivi:
a) ciascun bene a catalogo appartenente a una determinata categoria (per es. una scrivania da ufficio) può avere specifiche tecniche, condizioni di fornitura e di servizio diverse, tali per cui è quasi impossibile trovare due beni offerti da due diversi fornitori che abbiano caratteristiche identiche e per i quali l’operazione di mero confronto dei prezzi possa essere considerata corretta da parte dell’amministrazione, che pone alcune richieste soggettive e chiede a un certo numero di fornitori una quotazione in base alle sue richieste. È fondamentale indicare questa possibilità per le amministrazioni perché essa rappresenta la modalità d’acquisto più importante per le amministrazioni – che in tal modo hanno la possibilità di personalizzare le propria richieste e soddisfare meglio i loro fabbisogni, potendo anche scegliere fra le diverse quotazioni ricevute quella che ritengono più conveniente. Non a caso è attraverso la modalità della Richiesta d’offerta che circolano i maggiori volumi d’affari annuali del Mepa.
b) ciascun bene spesso viene presentato a catalogo con un prezzo di riferimento, ma questo prezzo (e le altre condizioni di fornitura) possono poi essere oggetto di “contrattazione” attraverso una Richiesta di offerta.
Per ciascun bene identificato è stato fatto un lavoro di standardizzazione (per renderlo quanto più possibile confrontabile, almeno per ciò che concerne le caratteristiche principali, con analoghi beni offerti da diversi fornitori), che in alcuni casi ha comportato l’esame di un notevole numero di offerte a catalogo (fino a 17mila per alcuni prodotti). Per ciascun bene è dunque riportato il totale dei fornitori disponibili presi in considerazione.
Il range di prezzo riportato si riferisce a prezzi minimi e massimi che comunque sono medi (cioè una media dei prezzi più bassi e più alti risultanti a catalogo dall’esame dei beni standardizzati, quindi presumibilmente simili per condizioni di fornitura e specifiche tecniche, anche se non perfettamente identici). Ciò è stato fatto escludendo i prezzi estremi e concentrandosi sulle fasce di prezzo più ricorrenti, per dare una rappresentazione più realistica dei prezzi a disposizione. A titolo esemplificativo: se il fornitore più economico disponibile sul Mercato elettronico per il bene X lo offre a 10 euro e i cento successivi che lo offrono a prezzi da 25 a 30 euro, la rappresentazione più corretta del “prezzo minimo” non è indicare quell’unico caso in cui il bene viene offerto a 10 euro, ma la media dei cento prezzi successivi più bassi.
V Puntata – Continua

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