Come Padre Dante ha rovinato l’Umanità - QdS

Come Padre Dante ha rovinato l’Umanità

Carlo Alberto Tregua

Come Padre Dante ha rovinato l’Umanità

mercoledì 23 Gennaio 2013
Come è noto la vita e la morte sono due facce della stessa medaglia. L’uomo, fin dagli albori, ha sempre tentato di immaginare cosa ci sia dopo la cessazione del corpo, ritenendo inaccettabile, almeno nella maggior parte dei casi, la sua fine con il fermarsi dei battiti cardiaci.
L’aldilà può essere immaginato, ci si può credere oppure negarlo come fanno gli atei e gli agnostici.
Le religioni di tutti i tempi e di vario tipo indicano l’esistenza di un’altra parte che noi non conosciamo, ma possiamo pensare che esista. Probabilmente nessuno mai potrà dimostrare i luoghi e gli aspetti immaginati, perché fino ad oggi gli spiriti usciti dai corpi non sono più ritornati in contatto con gli esseri viventi.
Sappiamo bene le obiezioni di testimonianze di persone che sono state sull’orlo della morte, che hanno visto un tunnel bianco e anche persone care e poi sono ritornate a vivere. Si dice che i medium si possano mettere in contatto con gli spiriti. Può darsi. 

Le religioni hanno immaginato un luogo idilliaco chiamato in modo diverso, ma per noi denominato Paradiso. Chissà perché si alza lo sguardo al cielo quando lo si vuole ubicare, dimenticando che, nello stesso momento, altre persone sono sul lato opposto della terra e, quindi, alzando lo sguardo verso l’alto in effetti stanno guardando verso il basso.
Altri immaginano l’Inferno, invece, nel cuore della terra. Altra improbabile ubicazione, come è improbabile che le anime dei dannati siano perennemente divorate dalle fiamme senza morire mai, perché l’anima non muore.
In mezzo c’è il Purgatorio che non si sa dove si trovi: un luogo immaginario ove gli spiriti si purgano delle colpe e dei peccati che hanno commeso nella vita terrena, in attesa di entrare in Paradiso.
Per la verità, la Chiesa cattolica aveva immaginato l’esistenza di una quarta dimensione: il Limbo, ove andavano a collocarsi le anime dei bambini che non avevano ancora ricevuto il Battesimo e, quindi, essere mondati dal peccato originale. Poi il Limbo è stato abolito perché il Vaticano ha comunicato che tali bambini, anche senza Battesimo, vanno ugualmente in Paradiso. Come ha comunicato, nel Concilio del 1950, il Dogma della Verginità della Madonna.

 
Quanto descritto prima è stato reso in modo plastico da Padre Dante.
Nella sua Commedia, che di divino non ha niente. Si tratta proprio di una Commedia, cioé di un racconto frutto della vivissima immaginazione di un genio letterario, capace di dare all’umanità un racconto concreto di ciò che l’umanità voleva credere. Quasi tutti i versi sono stati interpetrati e tradotti, comprendendone il significato che l’autore voleva darne tranne uno: pape Satàn aleppe.
ella descrizione dei tre luoghi ove le anime dimorano, Dante ha collocato i suoi amici, imezzinemici e i nemici acerrimi, come giudice unico che non consentiva appello alcuno.
Con questo suo comportamento ha dato una testimonianza grandissima di ciò che la mente umana può supporre andando al di là delle conoscenze: tutto lecito, ma anche il suo contrario. Ovviamente il Grande Fiorentino non ha trattato la materia come interamente farina del suo sacco, ma attingendo alle teorie teologiche delle diverse religioni, soprattuto quella cristiana.

Nel fare questa rappresentazione, però, l’Alighieri ha creato un grande danno all’umanità perché essa è totalmente falsa. Infatti, come è noto, il mondo dello spirito e dell’energia non ha tempo né spazio. Quindi non possono esservi luoghi ove gli spiriti si collocano né può esservi la loro durata in quanto eterni.
Senza tempo e senza spazio risulta nodel tutto evidenti lebugiedi coloro che tentano di spiegare percorsi ultraterreni che non esistono. Mentre Dio esiste (almeno per me), egli può essere immaginato come energia e come luce che irradia benessere a tutti coloro che nella vita terrena si sono comportati nel solco dell’onestà.

Proprio perché Dio è Energia, sta anche dentro di noi per quella parte di energia che possediamo. È sbagliato dire che egli è in cielo, in terra e in ogni luogo, perché l’Energia non ha cielo, non ha terra e nessun luogo in quanto non abita in nessuno spazio, lo ribadiamo.
Mi auguro che queste elementari riflessioni servano alla meditazione per capire il più possibile la Natura e le sue insondabili leggi.

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