“Sì” anche dal Senato. Letta in tour europeo - QdS

“Sì” anche dal Senato. Letta in tour europeo

“Sì” anche dal Senato. Letta in tour europeo

mercoledì 01 Maggio 2013

Il governo ottiene la fiducia con 233 voti. Dibattito su Imu e Convenzione

ROMA – La fiducia, in fin dei conti, era scontata. Ieri non c’è stato nemmeno il tempo per festeggiare i 233 sì al Senato (a fronte di 59 no e 18 astensioni) che il premier Enrico Letta è già partito per andare a parlare con i grandi d’Europa e deve fronteggiare i continui malumori all’interno della nuova bizzarra maggioranza parlamentare.
Anche nella Camera alta la soglia per la fiducia è superata ampiamente (ma è pur sempre inferiore rispetto a quella ottenuta dal governo Monti). Nel discorso di ieri, Enrico Letta ha preso in considerazione vari temi, tra cui le aspettative nei confronti del suo Governo e la “convenzione”.
“Mi sono reso conto – ha dichiarato Letta – che c’è un grande problema: c’è un carico d’aspettative francamente eccessivo su di noi. Se non c’è la consapevolezza dell’oggettiva fragilità di quanto fatto e di quanto stiamo facendo e si pensa che tutti i problemi si siano risolti facendo un Governo io credo che abbiamo sbagliato. La situazione rimane di grandissima difficoltà”.
“È chiaro – ha proseguito Letta – che le nostre istituzioni non funzionano. Da qui il tema della Convenzione. La metto al centro della riflessione, ribadisco qui che è un tema rispetto al quale proprio al Senato, con il presidente Schifani, si è fatto un lavoro molto forte, marcato e profondo che ha portato a tanti punti di convergenza possibili che spero possano essere utilizzati. Ho parlato di 18 mesi per la Convenzione non perché irrispettoso del parlamento che è libero e sovrano ma perché ritengo che la vita del governo debba essere legato a adempimenti certi”.
E mentre ieri, nel tardo pomeriggio, si è svolto l’incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino, domani Letta si trasferirà a Bruxelles per incontrare il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e concluderà poi le visite istituzionali nel cuore dell’Europa andando anche a Parigi. La prima “benedizione” è arrivata dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz: “Come ha ribadito il nuovo premier Enrico Letta nel suo discorso – ha dichiarato -, l’austerità a senso unico soffoca non solo l’Italia, ma molti paesi dell’eurozona. Servono misure urgenti per dare ossigeno all’economia e speranza ai giovani”.
Ma a inquietare l’iniezione di fiducia data dai senatori e dall’Ue, è tornato Silvio Berlusconi. Il leader del Pdl continua a spingere sul suo cavallo di battaglia della campagna elettorale: “Certo che sono fiducioso sia sull’abolizione che sulla restituzione dell’Imu – ha affermato -. Non sosterremmo un governo che non attua queste misure né lo sosterremmo dall’esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori e vogliamo mantenerlo”. Non mancano però le resistenze, sia dai sindacati che dall’Ue.
Il prossimo passo per il Governo è la scelta dei sottosegretari, prevista entro domenica.

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