L’Isola torni ad amare i libri. Il 65,1% dei siciliani è non lettore - QdS

L’Isola torni ad amare i libri. Il 65,1% dei siciliani è non lettore

Chiara Borzi

L’Isola torni ad amare i libri. Il 65,1% dei siciliani è non lettore

sabato 25 Maggio 2013

Paese spaccato in due: la zona centro-settentrionale ospita più del 50% degli amanti della cultura. Se il 51,9% della popolazione femminile legge, solo il 39,7% dei maschi lo fa

CATANIA – Come già anticipato ad aprile sulle nostre pagine attraverso la lettura del Rapporto sulla promozione della lettura in Italia, curato dall’Associazione Forum del libro su incarico del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in Italia non si legge molto ma meno ancora si legge nel Mezzogiorno.
A confermare nuovamente questa tendenza sono i dati Istat appena pubblicati, in merito alla produzione e alla lettura dei libri in Italia. La cultura della lettura spacca profondamente il nostro paese in due zone contrapposte: quella centro-settentrionale in cui sono presenti più del 50% dei lettori italiani (52,2%) e quella meridionale dove sono presenti più del 30% di questi (34,2%). Non possediamo dei dati che nello specifico possano restituirci un quadro delle 9 province siciliane, ma a livello regionale possiamo ugualmente affermare che la Sicilia ha un posto tra le regioni con il tasso di lettura più basso. In Italia leggere è un’attività fortemente legata al genere, al titolo di studio e alle disponibilità economiche.
Essa è influenzata anche dalle singole propensioni culturali delle famiglie italiane. Sappiamo che nel corso dell’anno ha letto almeno un libro il 51,9% della popolazione femminile, contro il 39,7% di quella maschile. Al Sud la quota dei lettori è del 33,3%, una leggera nota positiva, il 36,1% solo in Sicilia e Sardegna. L’81% dei lettori, uomini e donne, è in possesso di un titolo di laurea, il 60% (59,7%) invece ha conseguito il diploma. Leggono molto meno quanti hanno solo la licenza media (38,3%) o elementare (36,1%). Sembrerebbero dati giustificabili ma in un contesto di alfabetizzazione moderna come quella in cui dovrebbe essere inserito il nostro paese, il 20% di differenza tra lettori laureati e esclusivamente diplomati può far riflettere.
In Italia anche chi legge lo fa molto poco: tra i lettori è ben il 46% ad aver letto appena da 1 a 3 libri negli ultimi 12 mesi prima dell’intervista. Del totale dei lettori maschi, il 48,9% ha letto da 1 a 3 libri nell’ultimo anno e del totale delle lettrici il 43,3%. La zona geografica dei lettori “deboli” è tristemente il Mezzogiorno. Hanno letto da 1 e 3 libri il 58,9% di lettori del sud e il 52,7% delle isole; al Centro questa categoria scende al 46%, mentre a Nord (in particolare ad est) si attesta al 41,8%. La forbice tra settentrione, centro e meridione torna ad allargarsi con l’aumentare dei libri letti: sono solo l’11,5% e il 13% (riferito alle isole) quanti hanno letto più di 7-11 libri, contro le percentuali di 15-16% del Centro e il Nord. Neppure unendo le stime di Sud e Isole riusciamo ad addolcire la pessima tendenza del Sud: considerando infatti il Mezzogiorno, nel calcolare la fascia dei lettori “forti” (da 12 o più libri l’anno) arriviamo stentatamente a superare il 18%, mentre il Nord (est e ovest) supera il 35%.
Le politiche culturali delle famiglie contano nella misura in cui decidere di avere una biblioteca domestica, anche piccola, rappresenterebbe uno sprono alla lettura. Una scelta ancora una volta sostenuta più dal centro-nord che dal sud. Il maggior numero di famiglie che non possiedono neppure un libro si trova in Basilicata (22,5%) e in Sicilia seppur con valori che non superano l’11%.
Hanno oltre 100 libri solo 14,4% delle famiglie meridionali (la Sicilia ha una media superiore del 17%), mentre al centro nord si supera il 33%. Al sud è facile trovare anche quanti si definiscono “non lettori”; considerando questa caratteristiche lo stivale si inverte completamente. Il 67,5% della popolazione in Puglia si definisce non lettore, il 66,6% in Campania e il 65% in Sicilia. La regione occupa la terza posizione in tutta Italia, sopra Calabria, Basilicata e Molise. A fondo classifica troviamo invece il Trentino, la Valle d’Aosta e il Veneto.
Secondo questi dati i lettori medi del Mezzogiorno sono nettamente inferiori rispetto la media nazionale, tuttavia un piccolo segnale di crescita si è registrato con il passaggio dal 2011 al 2012 grazie ad un aumento delle percentuali dal 32,7% al 34,2%.
In definitiva, avvertendo in tutto il Paese una certa “pigrizia” nella lettura, servono sia al Nord che al Sud degli incentivi per prendere maggiore confidenza con i libri. Ferma restando l’attività svolta dal Mibac attraverso il Centro per il Libro e la Lettura attivo dal 2010 e aperto alla collaborazione con qualunque Istituzione pubblica e privata, in Sicilia non esiste una corrispondente attività avviata dall’Assessorato all’istruzione e tocca quindi ai privati spronare i siciliani ad aprirsi alla cultura delle lettura.

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