L’Ars non legifera ed è tutto bloccato - QdS

L’Ars non legifera ed è tutto bloccato

Raffaella Pessina

L’Ars non legifera ed è tutto bloccato

mercoledì 23 Ottobre 2013

Governo spesso assente in Aula e 1.500 interrogazioni aspettano risposta. Anche la liquidazione di Sicilia e-Servizi richiede una legge

PALERMO – Un’attività parlamentare sottotono, quella di Palazzo dei Normanni durante la seduta d’Aula che si è aperta nel pomeriggio di ieri  praticamente vuota. Presente almeno l’assessore all’economia Luca Bianchi che ha risposto ad una mozione (n. 123) sul ripristino in bilancio del gettito derivato dalle operazioni telematiche dalle imprese di revisione autorizzate. La mozione è stata approvata con il parere contrario del Governo e la seduta è stata rinviata ad oggi pomeriggio. Presenti anche Lucia Borsellino e Patrizia Valenti, mentre la Vancheri è arrivata a seduta già chiusa.
Ieri ha presieduto la seduta il vice presidente dell’Ars Salvo Pogliese (Pdl). Nel corso della seduta è intervenuto Vincenzo Vinciullo (Pdl) lamentando il fatto che gli assessori devono ancora rispondere a circa 1500 interrogazioni che restano così in sospeso ed ha chiesto alla Presidenza di farsi promotore affinchè gli assessori vengano più spesso in Aula. Francesco Cascio (Pdl) ha aggiunto che ormai l’Ars si occupa solo di atti ispettivi non avendo più nulla da fare. E ha detto che l’assessore al Territorio e ambiente, secondo alcune voci di corridoio, avrebbe intenzione di non applicare quanto deciso in Aula con un ordine del giorno sull’aumento dei canoni demaniali del 600 per cento.
 
Cascio ha chiesto che l’Ars deve seguire l’iter delle decisioni prese dal Parlamento affinchè non venga vanificato il lavoro del Parlamento. Intanto il governatore ha detto che l’attività parlamentare non è paralizzata per colpa del governo, ma per via della situazione che c’è in prima commissione che non si è ancora sbloccata. “Il presidente dell’Ars sa bene cosa deve fare  – ha detto Crocetta – è importante però che lo faccia subito”. Il presidente della Regione ha aggiunto che in merito alla notizia diffusa su sue presunte critiche nei confronti del presidente Ardizzone sullo stato di paralisi all’Ars, ha detto che “tale notizia è completamente destituita di fondamento”. “Tra me e il presidente Ardizzone non vi è alcuno scontro”.
Toto Cordaro, capogruppo Pid Cantiere popolare-Grande Sud era intervenuto nella mattina parlando di Sicilia e-Servizi: “È sempre poco elegante dire ‘avevamo ragione’ ma il caso della liquidazione forzata di Sicilia e-Servizi conferma la bontà della nostra impostazione e fa chiarezza sulla affermazione di un principio di legalità, in base al quale occorre una precisa volontà legislativa per procedere allo scioglimento della partecipata che cura la rete informatica degli uffici regionali. Il parere contrario espresso dal notaio, così come è emerso,  che avrebbe dovuto procedere alla liquidazione della società, secondo la volontà della assemblea dei soci, va nella direzione che abbiamo piu’ volte indicato”.
 
Cordaro ha ricordato che il suo gruppo aveva presentato un’interrogazione lo scorso 5 settembre “sui profili occupazionali e sul mancato trasferimento del know how all’amministrazione regionale, oltre che sul piano di informatizzazione della Regione”, e il 9 ottobre una mozione contro la liquidazione di Sicilia e-Servizi, avviata il 23 settembre su richiesta del governatore Crocetta dall’assemblea straordinaria della società. “La procedura seguita presenta, come abbiamo ribadito in più occasioni – conclude Cordaro – profili di illegittimità, dal momento che una società costituita per legge non può che essere liquidata secondo lo stesso percorso”.
 
Infine interviene sulla spending review del Parlamento siciliano Gianfranco Vullo del Pd, che in una nota ha ribadito che debbano essere cancellati i privilegi azzerando benefit ed indennità aggiuntive a presidenti di commissione e componenti del consiglio di presidenza per dare un forte segnale di discontinuità sul fronte del contenimento delle spese soprattutto alla luce della grave crisi che stiamo attraversando. L’Assemblea regionale – ha spiegato Vullo – ha al suo interno personale competente e qualificato che può consentire di svolgere l’attività legislativa senza la necessità di rivolgersi a schiere di consulenti e comandati. è indispensabile mettere fine allo sperpero a partire dall’uso delle auto blu in dotazione ai componenti del consiglio di presidenza”. “Già dal maggio scorso – ha concluso Vullo –  con un ordine del giorno avevo chiesto che venissero cancellati tali privilegi “.

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