La Sicilia al 41,7 % ancora più sotto. Il Belpaese continua ad arrancare nell’assorbimento degli “aiuti” europei, rispetto ai paesi dell'Unione al 66,29%. Dati al 28 febbraio 2014 presentati dal portavoce del Commissario Ue alle politiche regionali
BRUXELLES – L’Italia resta ben al di sotto della media Ue nell’assorbimento dei Fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr), per la gestione 2007-2013. Se la media dell’Unione è del 66,29%, quella dell’Italia è al 49,63%. È quanto emerge dai dati europei (solo risorse Ue) aggiornati al 28 febbraio 2014.
Passiamo ai dati siciliani: il Programma operativo regionale (Por) Sicilia ha compiuto passi avanti, passando dal 18,52% del 28 febbraio 2013 al 41,7% del 28 febbraio 2014. Lo stesso vale per il Programma operativo nazionale (Pon) attrattori culturali, che dal 24,37% è passato al 41,1%. Passi avanti che comunque collocano la nostra Regione al di sotto della già bassa media nazionale. La Campania è riuscita a fare peggio: dal 17,7% raggiunge il 33,7%, ma è quella ad aver speso meno.
Shirin Wheeler, portavoce del commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn, nel presentare tali risultati ieri ha affermato: “Ci sono stati progressi, ma resta ancora molto da fare”. “Rallentamenti – spiega – sono provocati soprattutto da problemi nella capacità di gestione dei fondi”.
Dopo sette anni dall’avvio del programma infatti, la media di spesa italiana è del 51,9%, pari a 17,314 miliardi. Questo significa che in poco meno di due anni (la scadenza ultima è il 31 dicembre 2015), resta da assorbire il 48,1%, pari oltre 16 miliardi. Quanto al capitolo della "capacità di gestione e controllo dei fondi", che la Commissione raccomanda all’Italia di rafforzare a tutti i livelli, per una migliore gestione delle risorse nel quadro finanziario 2014-2020, si vede ad esempio che solo l’8,2% (della quota europea) è stato effettivamente rimborsato dalla Commissione Ue al Pon Attrattori culturali. A causa di malfunzionamenti di carattere amministrativo, da tempo, la dg Regio della Commissione ha adottato un’interruzione dei pagamenti, fino a quando il sistema di audit non sarà rafforzato.
E così mentre i “vecchi” rimborsi tardano ad arrivare, alla Sicilia per il nuovo ciclo sono stati assegnati a febbraio 2014 4,3 miliardi (un anno fa l’allocazione finanziaria era di oltre sei miliardi). Di questi ne restano da spendere 2,5; ci auguriamo in maniera più oculata di quanto non sia avvenuto in sette anni di finanziamenti, molti dei quali di dubbia efficacia, che hanno riempito le casse della formazione per esperti nella conservazione di pietre lucidabili, le pance dei partecipanti alle sagre, a feste e festini con pochi turisti (inchiesta del Qds del 27 marzo 2014).