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25 aprile, polemiche sulla “leggerezza” della Lega Nord

redazione web

25 aprile, polemiche sulla “leggerezza” della Lega Nord

lunedì 27 Aprile 2020

Postata l'immagine di un cecchino che spara a chi canta "Bella ciao" sul balcone. Denunce a neofascisti. Imbrattata lapide in ricordo di partigiane a Marsala. A Mazara vigile fa levare bandiera del Pci. Guccini, "Salvini e Meloni invasori"

Post violenti e ancora bravate, dentro e fuori dai social.

Il 25 aprile in lockdown ha avuto fino a ieri uno strascico di polemiche. Al centro dei fuochi incrociati delle accuse stavolta ci sono episodi legati anche alla quarantena, che non ferma chi continua a dividersi con frasi e gesti sul ruolo della Resistenza italiana.

A indignare il mondo politico è stata l’immagine postata su Facebook dal capogruppo della Lega nel consiglio comunale spezzino di Sarzana, Emilio Iacopi.

Nel post, poi cancellato, c’era un cecchino che punta a qualcuno che canta “Bella Ciao” sul balcone.

Il coro di proteste si è levato soprattutto da parte di esponenti del centro sinistra contro l’ultima uscita social di Iacopi.

Il leghista, tra l’altro, è un brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, è già noto per alcune dichiarazioni choc in passato.

Il polverone è innescato e dopo l’annuncio di un’indagine da parte del ministro Guerini affinché “si chiarisca la vicenda, a tutela dell’immagine dell’Arma dei Carabinieri e di tutta la Difesa”, lo stesso consigliere ha fatto dietrofront scusandosi per la “leggerezza commessa”.

Un’altra “leggerezza” è stata l’azione di un vigile urbano di Mazara del Vallo, che ha identificato un professore e la moglie per avere esposto sul balcone di casa una vecchia bandiera del Pci.

Nel Lucchese, su segnalazione di alcuni abitanti, la polizia municipale ha trovato esposta alla finestra di un’abitazione uno stendardo con l’immagine di Benito Mussolini, sequestrato. Il proprietario è stato segnalato alle autorità competenti.

E continuano gli strascichi di polemica sul video postato da Francesco Guccini che, maglione rosso e consueta sua voce roca, ha cantato una versione di Bella Ciao “aggiornata” alla situazione politica attuale, con riferimento a Salvini e ai fasci della Meloni e anche a Berlusconi come “invasori” dell’Italia, al posto dei nazifascisti della storica versione.

“Il nome giusto per Meloni e per Salvini è ‘fascioleghisti'”, ha commentato il presidente della Toscana, Enrico Rossi.

Denunce anche nei confronti di esponenti neofascisti e dei movimenti anarchici e antagonisti che hanno organizzato manifestazioni e contromanifestazioni in varie zone d’Italia infrangendo le disposizioni anticoronavirus.

Il Comune di Marsala, intanto, ha fatto ripulire la targa con i nomi di tre partigiane marsalesi che dei neonazisti, nella notte tra il 24 e il 25 aprile, aveva imbrattato con vernice spray nera lasciando come “firma” una svastica.

“Purtroppo – scrive il sindaco Alberto Di Girolamo sul suo profilo facebook – c’è ancora qualcuno che vorrebbe che ci dimenticassimo di coloro che hanno combattuto la dittatura sacrificando la propria vita per la libertà e la democrazia. Ma noi non dimentichiamo, e dopo aver denunciato il misfatto all’autorità competente, abbiamo subito cancellato e ripulito l’insegna e il muretto. Marsala è antifascista e democratica”.

La targa in ricordo delle tre partigiane (Francesca Alongi, Bice Cerè e Grazia Meningi) è stata posta dal Comune tre anni fa, su richiesta dell’Anpi e di altre associazioni, nel parco giochi attrezzato sul lungomare Boeo.

Più volte, negli ultimi anni, svastiche, croci celtiche e scritte offensive contro i partigiani sono comparse sui muri del centro di Marsala.

“Sono scampoli di un nazifascismo pericoloso – dichiara Giuseppe Nilo, presidente della sezione Anpi di Marsala – Agiscono di notte come ratti uscendo dalle fogne. E’ più facile pulire i muri le lapidi, che i loro beceri cervelli. Mi auguro che forze dell’ordine vigilino. Questa è una città democratica e antifascista, medaglia d’oro al valor civile”.

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