Tgr e QdS trent’anni per la Sicilia - QdS

Tgr e QdS trent’anni per la Sicilia

Tgr e QdS trent’anni per la Sicilia

sabato 19 Dicembre 2009

Sicilia, tre decenni passati invano

Nel dicembre del 1979 prendevano vita il Tgr della Rai e il QdS, seppure sotto altra veste.
Il parallelo tra i due giornali, quello televisivo e quello di carta, non è improprio, perché ambedue hanno testimoniato il succedersi di tanti eventi, anche indicati in altre pagine del giornale, purtroppo più negativi che positivi, attraverso i quali è scorsa la vita della Sicilia e dei siciliani.
Qui ci preme evidenziare che l’informazione ha seguito, passo dopo passo, lo svolgersi del tempo. Forse, però, noi giornalisti dovremmo porci una domanda: se abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere, non solo per informare, ma anche per suggerire e proporre soluzioni. Anche se, spesso, suggerimenti e soluzioni sono stati forniti a chi aveva responsabilità istituzionali, ma trovando sordità e scarsa sensibilità in chi avrebbe dovuto recepirli.

La televisione pubblica è attrezzata, per convenzione con lo Stato, in modo da fornire un servizio continuo, non solo sulla cronaca, ma su tanti fatti che prescindono da essa. La televisione ha la possibilità di spaziare nel territorio regionale alla ricerca di fatti e situazioni che meritano di essere riportati alla ribalta dell’opinione pubblica. La carta stampata, dal suo canto, ha il compito di approfondire le questioni, di cercare riscontri e porre alla riflessione dei propri lettori argomentazioni proprie della scrittura.
Tv e quotidiani hanno quindi il compito di esercitare una funzione pubblica di interesse generale, anche complementare, in modo da attivare i presupposti dello sviluppo.
La circolarità delle informazioni, che passa da siciliano a siciliano, deve consentire l’evoluzione del pensiero e la comprensione delle negatività, ma anche delle positività, che gravano sulla società.
Naturalmente l’informazione può intossicare anzichè chiarire,  quando è di parte e non ha come riferimento i canoni etici, secondo i quali essa deve essere trasparente, obiettiva, completa e riscontrata su fatti e non su opinioni.

 
In questo quadro, i giornalisti hanno una grande responsabilità sociale e civile, che consiste nel fare da guida a chi non è attrezzato adeguatamente, per capire quello che succede.
Come in ogni famiglia, vi sono coloro che non capiscono l’importanza della propria missione e scrivono in modo fazioso e partigiano. Tanti altri, e sono la maggioranza, tentano di mantenere la propria informazione su un binario corretto.
In questi trent’anni sono successi tanti fatti cruenti che hanno scosso l’opinione pubblica, ma non tanto da far cambiare i comportamenti della classe dirigente, perché è prevalsa la logica dell’interesse corporativo rispetto a quello  generale.
Le istituzioni hanno il compito di mediare tra tutti gli interessi in modo da fornire equità, tale da evitare che i cittadini vengano trattati in maniera difforme gli uni dagli altri. Ma così non fanno, perché negli uffici pubblici è ancora diffusa una mentalità secondo la quale i cittadini vengono considerati subordinati.

Trent’anni sono passati da quel dicembre del 1979 in cui hanno preso vita Tgr e QdS. Non è un periodo lunghissimo, ma tre decenni potevano caratterizzare un profondo cambiamento della società siciliana e dell’economia, che trovasse forti elementi di propulsione e modernizzazione.
Ahinoi, questo non è avvenuto, perché sia la politica che l’imprenditoria, sia il sindacato che la burocrazia, sia il ceto professionale che quello universitario hanno tutti insieme concorso a far restare le cose come stavano, magari facendo finta di innovare o peggio ancora, usando degli stratagemmi per non cambiare nulla. Insomma, il Gattopardo è stato sempre presente nei comportamenti di chi doveva riformare.
È così, divorando divorando, ci siamo quasi mangiati il primo decennio del ventunesimo secolo. Un ritardo imperdonabile, cui deve contrapporsi il prossimo decennio di profonde riforme, di innovazioni e di cambiamenti sostanziali e non formali.
QdS e Tgr continueranno a lavorare affinché la comunità siciliana si inserisca nella strada che deve accorciare il divario col Nord.
Intanto, godiamoci questo anniversario.

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