Un’indagine pubblicata sul sito internet www.euroinfosicilia.it a cura del dipartimento Programmazione. Strumenti considerati: Por 00-06; Po Fesr 07-13; Po Fse 07-13; Pit e Fas
PALERMO – Il ruolo dell’Europa per lo sviluppo della Sicilia e il grado di conoscenza da parte dei cittadini degli strumenti finanziari messi a disposizione dall’Ue per la crescita della Regione sono alcuni dei contenuti dell’indagine di customer satisfaction condotta dal dipartimento regionale Programmazione nel mese di novembre e appena pubblicata.
L’analisi è stata svolta attraverso un questionario on-line posto sul sito istituzionale dei fondi europei regionali
www.euroinfosicilia.it ed ha riguardato i soggetti beneficiari e non beneficiari delle risorse economiche Ue. Il dipartimento ha proposto alcune tematiche individuate nel 2007 e ne ha esteso i contenuti.
All’indagine, scaricabile dal sito, hanno risposto 155 soggetti, contro i 78 dell’anno 2007, di cui il 60% rappresentato da uomini e il 40% da donne con un’età media di 38 anni in un range che va da 21 a 62 anni. Il 72% ha dichiarato il possesso di una laurea, il 27% la licenza media superiore e solo un soggetto la licenza media inferiore. Per il 75% dei rispondenti l’Unione Europea ha “un qualche impatto sullo sviluppo economico e sociale della Sicilia”, ma solo il 45% ritiene il suo ruolo “molto importante”. Per il 25% l’Ue interviene “poco o per niente”.
Rispetto alla conoscenza dichiarata dei vari strumenti finanziari europei di cui la Sicilia ha disposto o sta disponendo, emerge che “due soggetti su tre dichiarano una conoscenza che oscilla tra il sufficiente e l’eccellente, mentre il restante 33% afferma una scarsa conoscenza”.
La conoscenza generale è stata valutata rispetto ai singoli strumenti di programmazione e attuazione considerati nel questionario, ovvero il Por 2000-2006, il Po Fesr 2007-2013 e il Po Fse 2007-2013, i Progetti integrati territoriali (Pit) e i fondi Fas.
Successivamente al livello di conoscenza dei principali strumenti finanziari e alla valutazione della loro efficacia in Sicilia, attraverso l’indagine e come nel 2007, si è cercato di verificare se negli ultimi anni si sia percepito un miglioramento della condizione socio-economica in Sicilia e dei servizi offerti rispetto a due settori definiti essenziali per i cittadini: raccolta e smaltimento rifiuti, servizio idrico. In questo caso il quadro fornito dalle risposte appare “generalmente negativo con un percezione prevalente di assenza di miglioramento”.
In riferimento all’indagine il dipartimento Programmazione precisa che questo tipo di strumento di rilevazione on line “presenta alcuni noti limiti legati al fatto che la selezione dei rispondenti non si è basata su criteri statistici di rappresentatività ma sulla base della volontarietà alla risposta”. Si tratta di un campione di soggetti che “per quanto non possa rappresentare l’intera cittadinanza siciliana, riesce comunque a fornire utili indicazioni relativamente alla composizione interna e alle caratteristiche dei rispondenti in funzione sia delle loro risposte che dei loro suggerimenti”.
Pon Ricerca e competitività: bloccati 400 milioni di euro
Palermo – “Nonostante siano già stati sottoscritti tra Stati e Regioni i protocolli di intesa per avviare i bandi necessari per attivare le misure su innovazione, ricerca scientifica e integrazione tra pubblico e privato nei settori della formazione, attività produttive e agricotura fino ad oggi nessuna iniziativa è stata realizzata per consentire l’utilizzo delle somme”.
Lo dichiara Salvino Caputo, presidente della Commissione Legislativa Attività Produttive dell’Ars che ha disposto con urgenza l’audizione in Commissione dei dirigenti generali degli assessorati Attività produttive, Formazione e Industria per conoscere quali siano gli ostacoli che ancora oggi impediscono l’utilizzo di oltre 120 milioni di euro destinati alla Sicilia. “In un momento in cui – ha dichiarato Caputo – il mondo economico e produttivo siciliano, in particolare il comparto agricolo, vive una fase di gravissima crisi economica oltre che di mercato, ritengo grave ed immotivato che queste risorse rimangano bloccate.