Ha a bordo 519 persone e un cadavere. Domani, probabilmente, le operazioni di sbarco. L'imbarcazione della Guardia costiera italiana ha stazionato a lungo al largo di Malta in attesa che venisse comunicato da Roma il porto sicuro. Il sindaco Ammatuna, "Non ci facciamo una bella figura"
Arriverà probabilmente questa sera a Pozzallo la nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo 519 persone, salvate in sette interventi in mare, e un cadavere recuperato dal mercantile Vos Thalassa che ha soccorso 212 migranti
Nel frattempo tre donne e un uomo, che avevano bisogno di cure mediche urgenti, sono stati trasferiti a Lampedusa.
L’approdo a Pozzallo,come detto, è previsto per la tarda serata per questo è verosimile che le operazioni di sbarco si svolgeranno domani.
A bordo della Diciotti ci sono anche i 42 migranti salvati dalla nave militare Usa Trenton, durante un intervento in cui risultano disperse 12 persone.
Venerdì scorso le autorità italiane avevano sottolineato che i 42 sarebbero sbarcati in Italia.
La maggioranza dei migranti a bordo della Diciotti è stata salvata nei giorni scorsi da alcune navi commerciali al largo della Libia.
"Certo bisogna riconoscerlo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sta affrontando un problema complicato e l’Italia è stata lasciata sola, occorre una strategia comune, ma con questi poveri cristi in giro su una nave militare italiana da una settimana non è che ci abbiamo fatto un bella figura a livello internazionale".
Lo afferma il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che chiede "un incontro" col responsabile del Viminale per "maggiore sinergia e coinvolgimento tra le parti interessate".
"Dell’arrivo di nave Diciotti – dice il sindaco di Pozzallo – abbiamo saputo alle 14:55. Ci vuole sinergia e collaborazione per affrontare queste situazioni, per organizzare e gestire lo sbarco. La macchina è oliata e funzionerà tutto grazie all’impegno di tutti. Ma chiederò di avere un incontro al più presto col ministro Matteo Salvini che quando è stato a Pozzallo mi è sembrato disponibile all’ascolto".
"Ritengo – afferma il sindaco di Pozzallo – che questa omissione non rispetti il principio di corretta collaborazione fra le istituzioni".
"E’ innegabile – continua Ammatuna – che ricevere un avviso per tempo consente di avviare al meglio la macchina dell’accoglienza".
"Certo, la preparazione e l’abnegazione degli operatori – prosegue il primo cittadino di Pozzallo – permette di affrontare in ogni caso la situazione, in una città che ha dato sempre e continuerà a farlo il suo apporto, senza mai tirarsi indietro".
"L’accoglienza nella legalità – conclude Ammatuna – è il filo conduttore che ispira questa città, sempre sensibile ai doveri dell’ospitalità e che non ha mai avuto timore di confrontarsi con persone di lingua, razza o religioni diverse, composta da uomini e donne pronti a spendersi per accogliere chi soffre".