Bufera sulla Formazione professionale per le assunzioni esterne - QdS

Bufera sulla Formazione professionale per le assunzioni esterne

Michele Giuliano

Bufera sulla Formazione professionale per le assunzioni esterne

martedì 04 Settembre 2018

La Regione annuncia verifiche sugli enti che hanno pescato al di fuori dell’Albo, decreti stoppati. Protestano le sigle associate ad Anfop ed Asef: “Tutto regolare, necessarie le assunzioni”

PALERMO – Non è ancora stato pubblicato l’elenco dei progetti ammessi all’Avviso 2 (corsi trazionali), gli enti sono in attesa della pubblicazione dei decreti di finanziamento, e già scatta la bufera tra assessorato regionale e datori di lavoro.
 
Al centro del contendere, quello che è sempre stato un tasto dolente nella gestione della formazione professionale: l’assunzione del personale. In particolare, l’assunzione di personale che non proviene dal fantomatico albo degli operatori della formazione professionale.
 
A quanto pare, ai bandi pubblicati in questo mese di agosto appena trascorso in molti hanno risposto e sono stati scelti, e in molti sarebbero dei neofiti della formazione professionale. Nella lettera pubblicata dall’Anfop, associazione datoriale del settore, leggiamo che “i Decreti utili per l’avvio delle attività formative non saranno emessi per quegli Enti che hanno previsto l’utilizzo di personale non facente parte dell’Albo di che trattasi”.
 
Il nodo della faccenda è venuto subito al pettine. All’emissione dei primi bandi di ricerca del personale, è sorto subito il problema che è stato oggetto di discussione per mesi, e che sembrava essere risolto con la firma dell’accordo sindacale con il quale gli enti si impegnavano a reclutare personale prevalentemente dall’elenco registrato in assessorato.
 
L’ente datoriale mette le mani avanti e rinnega qualunque responsabilità nel mancato inserimento di personale iscritto all’albo. “Si fa notare – scrivono dall’Anfop – che gli avvisi di ricerca che hanno riguardato il personale dell’albo, spesso sostenuti da attività di informazione effettuata tramite mail e telefonate, non hanno prodotto i risultati da tutti sperati e che, in ogni caso, la presenza di personale esterno, indicato in progettazione esecutiva, è dovuta dalla mancata candidatura di personale dell’Albo o per figure professionali non presenti nello stesso”.
 
Non dipenderebbe dagli enti, quindi, ma dalla mancanza delle competenze necessarie o comunque dalla mancata candidatura da parte degli operatori che avrebbero potuto ricoprire i ruoli scoperti. “Rammentiamo all’amministrazione – dicono i datori di lavoro – che le scriventi si sono adoperate per la pacificazione del sistema formativo siciliano, dimostrando grande senso di responsabilità, rinunciando persino a far valere qualche proprio diritto per consentire una reale ripresa delle attività tenendo in considerazione il nuovo corso dichiarato dall’Assessore Lagalla”.
 
In conclusione: l’Anfop ritiene di aver ottemperato al proprio impegno preso in sede di accordo sindacale, e che la mancata emissione dei decreti sarebbe una facile strumentalizzazione. “Pertanto – conclude la lettera – si invita l’assessore a disporre l’immediata emissione degli atti amministrativi che consentono l’avvio delle attività evidenziando che ulteriori ritardi provocheranno, inevitabilmente, perdita degli allievi e rivalse giudiziarie”.
 
In pratica, si richiede un incontro urgente ed il contemporaneo sblocco della piattaforma informatica, perché gli enti che lo ritengano opportuno possano apportare qualche modifica, anche se non dovuta, ritenuta necessaria per rendere possibile l’emissione degli atti amministrativi che permetteranno l’avvio delle attività. Nelle ultime righe della lettera, quello che può essere interpretato il primo segnale di “guerra”: “Nel comunicare che permanendo l’attuale situazione di stallo saremo costretti a disdire l’Accordo sindacale faticosamente raggiunto, porgiamo cordiali saluti”.

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