All’interno della categoria: scientifico, classico, artistico, linguistico, coreutico. In generale si riscontra però una riduzione degli iscritti dal 10 al 50%
PALERMO – In Sicilia, per l’anno scolastico 2019/2020, il 58,1% degli studenti hanno scelto di iscriversi in un indirizzo liceale. All’interno della macro categoria dei Licei sono ricompresi: il classico, lo scientifico, l’artistico, il linguistico, il musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane.
In Sicilia prosegue, confermando la tendenza nazionale, la crescita dei Licei, da anni vengono scelti da oltre uno ragazzo su due, in particolare i Licei scientifici siciliani sono stati maggiormente preferiti con una percentuale del 25%. Gli studenti siciliani hanno deciso, inoltre, di iscriversi agli Istituti Tecnici per il 27% e agli Istituti Professionali per il 14,9%.
Tra le regioni il Lazio si conferma la regione con la maggiore percentuale di iscritti ai Licei, con il 68,6%, il Veneto, invece, si conferma la regione con meno ragazzi che scelgono gli indirizzi liceali (45,7%) e la prima nella scelta dei Tecnici (40%). La regione con la più alta percentuale di iscritti negli Istituti professionali è la Basilicata (16,8%).
In Sicilia il 41,1% delle famiglie ha effettuato l’iscrizione on line in autonomia, a casa. Il dato nazionale si è assestato al 69,9%, in lieve calo rispetto al 71,8% dello scorso anno. Con punte dell’87,46% in Friuli Venezia Giulia, a cui seguono il Veneto con l’85,3%, la Lombardia con l’84,8%, la Puglia 39,14% e la Campania 38,9%. Il servizio è comunque sempre più apprezzato: secondo i primi dati rilevati dal Ministero, il 91,56% degli utenti ritiene efficiente il funzionamento del servizio, l’88,93% ritiene semplice l’utilizzo delle iscrizioni on line in tutte le sue fasi, il 92,8% le considera vantaggiose in termini di risparmio di tempo. Tutti dati in aumento rispetto agli anni precedenti.
Interessante il dato di utilizzo della web app che tramite il QR Code consentiva di accedere alle schede anagrafiche delle scuole: lanciata lo scorso dicembre, ha registrato quasi 107.000 accessi su base nazionale. La percentuale più elevata di accessi è stata nelle Marche 80%, in Piemonte e Abruzzo sono stati rilevati il 65% di accessi seguono Lazio 61% e Lombardia 59%.
Occorre ricordare che in Sicilia, per il nuovo anno scolastico 2019/2020, avverrà un ridimensionamento della rete scolastica, in base al decreto dell’Assessore dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione Siciliana n. 161 del 25 gennaio 2019, grazie al quale funzioneranno in Sicilia 831 istituzioni scolastiche statali autonome, compresi 10 Centri per l’istruzione degli adulti della Sicilia (CPIA).
Dalla lettura di dati sulle iscrizioni, per il prossimo anno scolastico in Sicilia, il dato che emerge con chiarezza è la diminuzione degli iscritti rispetto all’anno scolastico precedente. In particolare, per i Licei si ha una riduzione degli iscritti pari al -10,3%, per gli Istituti Tecnici il dato registra il – 29,4%, negli Istituti Professionali il valore raggiunge, addirittura, il -50%.
La lettura del dato è da associare al fatto che al termine della scuola secondaria di primo grado, per assolvere all’obbligo di istruzione e formazione, gli studenti possono completare il proprio iter scolastico frequentando un percorso di almeno altri tre anni.
Grazie alla Riforma del sistema formativo italiano, introdotta con la Legge n. 144 del 17 maggio 1999 art. 68, l’obbligo di istruzione può essere assolto nel sistema di istruzione scolastico (scuole secondarie di II grado); o nel sistema della formazione professionale attraverso percorsi triennali Professionali.
In pratica, oltre ai corsi offerti dai Licei, dagli Istituti Tecnici e dagli Istituti Professionali, i giovani con età compresa tra i 14 e i 18 anni, che hanno conseguito la licenza media, possono scegliere di iscriversi ad uno dei percorsi formativi proposti dal sistema dell’istruzione e formazione professionale di competenza delle Regioni, per il conseguimento di una qualifica triennale e di un diploma quadriennale riconosciuti a livello nazionale. La frequenza di tali corsi è utile ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, fino a 16 anni, e dell’esercizio del diritto-dovere a conseguire entro i 18 anni una qualifica professionale triennale.