Dopo le flessioni registrate nel 2009 e 2010, confortano i primi dati sulle prenotazioni. Crisi & guerra: i siciliani rinunciano ai viaggi e tornano a visitare la loro terra
PALERMO – Pasqua di ripresa per il turismo in Sicilia. Un trend che lascia esclusa Lampedusa e il Trapanese, danneggiate rispettivamente dagli sbarchi degli immigrati e dalle operazioni di guerra in Libia che hanno costretto per un periodo lo scalo di Birgi alla chiusura totale.
Dopo un 2009 e un 2010 di flessione si sono registrati timidi segnali di incremento delle prenotazioni come ha detto, alla vigilia del ponte festivo, Nico Torrisi presidente regionale di Uras Federalberghi, a Italpress.
“Ancora non abbiamo stime e dati alla mano, però, stando a quanto ci raccontano i nostri associati, le cose dovrebbero andare un po’ meglio quest’anno. Dopo due anni – aggiunge Torrisi – finalmente non escludiamo la possibilità di una ripresa”. Una Pasqua “alta” sembra agevolare il trend: “il fattore climatico – sottolinea Torrisi – sta giocando in modo determinante. A sceglierci come meta sempre di più la clientela italiana ma anche alcuni segmenti di mercato estero. Molti sceglieranno offerte last minute, rimangono tra le più gettonate – ha concluso il presidente Federalberghi – destinazioni come Taormina e Cefalù”.
Una tendenza tutto sommato annunciata anche dagli operatori presenti alla XIII edizione del Travelexpo Sicilia in cui si è parlato di una Pasqua soft e di buone prospettive per l’estate.
Previsioni confermate, in parte, dalle agenzie di viaggio palermitane: “I nostri hotel segnano il tutto esaurito – dice Antonio Mangia dell’Aeroviaggi – quindi per noi di sicuro questa Pasqua va bene”.
Parla di vacanze “mordi e fuggi”, invece, il titolare dell’agenzia Conca D’Oro Luigi Campanella: “ci si sposta in luoghi vicino casa il tempo massimo è di tre giorni. Le mete più ricercate sono Taormina e Selinunte”.
Ma se da un lato l’incoming dà segnali di ripresa, non si può dire la stessa cosa per le partenze verso l’Italia o le città europee. La flessione potrebbe arrivare quest’anno al 50%.
I palermitani, fanno i conti con la crisi e rimangono per la maggior parte a casa: “Innanzitutto c’è una certa perplessità da parte dei cittadini – spiega Marco Cocciola dell’agenzia Cocciola Viaggi – a spostarsi, considerate anche le operazioni di guerra nel Mediterraneo. Molte mete come la Tunisia e l’Egitto che si vendevano benissimo – sottolinea – sono fortemente penalizzate. Tengono bene – conclude Cocciola – città come Barcellona, Praga e Istanbul”.
Stesso dato per l’Ausonia Viaggi dove secondo Laura Li Greci si registra una “buona vendita dei pacchetti che hanno come destinazione Praga e Vienna”. Anche Parigi “sembra andare bene”, secondo Luigi Campanella della Conca d’Oro Viaggi secondo cui è verosimile attendersi per il 2011 un calo nelle partenze del 50% rispetto all’anno scorso.
Non va meglio nel Catanese, afferma Patrizia Vecchio, addetta alle vendita dell’agenzia Gianfà Viaggi: “Stiamo vendendo pochissimo i tour europei, vanno discretamente i pacchetti in Sicilia e nei centri benessere”.
Parla di “preferenza per l’Austria” l’agenzia Mete d’Autore: “Sebbene le vendite in generale vadano male – dice Roberta Anastasi – Vienna non segue questo trend, ma non si superano i tre giorni di permanenza”.