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Messina – Un nuovo commissario per l’Atm. L’ennesimo scontro con Palermo

Francesco Torre

Messina – Un nuovo commissario per l’Atm. L’ennesimo scontro con Palermo

mercoledì 10 Agosto 2011

Si profila l’ennesimo faccia a faccia tra Comune e Regione, ma a rimetterci sono i cittadini. L’azienda è una polveriera senza nessuna reale prospettiva di risanamento

MESSINA – Giuseppe Russo non è più il commissario dell’Atm. Il suo mandato, scaduto il 30 giugno scorso, non è stato rinnovato e al suo posto il sindaco Giuseppe Buzzanca ha nominato il segretario generale del Comune, Santi Alligo, che non percepirà nessun emolumento aggiuntivo e che già in passato si era occupato di trasporti come direttore dell’azienda di Taormina.
Russo aveva passato gli ultimi mesi della sua permanenza in via La Farina a provare a rintuzzare le emergenze che, ogni giorno, facevano diminuire le già fioche possibilità che l’Atm potesse essere risanata. Tra queste la vertenza occupazionale, con i continui ritardi di Palazzo Zanca nel pagamento degli stipendi e i sit-in di protesta organizzati dai sindacati, con all’ordine del giorno – tra l’altro – proprio la richiesta delle dimissioni dell’ex commissario.
Il suo abbandono era nell’aria, ma i problemi dell’Azienda trasporti sono tali che per risollevarla ci vorrebbe qualcuno capace di fare i miracoli. Per esempio, nelle ultime settimane si sono registrati record negativi in quanto a vetture in strada: addirittura 15, che contando un organico di 500 persone significa nulla. Zero. Assenza di servizio. Game over.
Il sindaco, lo dice già da tempo e lavora per questo, vorrebbe staccare la spina. Il processo per la liquidazione della società e la divisione in tre rami d’azienda è sul tavolo della Giunta già da mesi. Ma le resistenze dei sindacati e dell’opposizione sul tema sono notevoli. Tanto più che i tempi effettivi per la stessa liquidazione sono stati stimati in 20 mesi. Tutto, insomma, finirebbe nelle mani della prossima Giunta. Ed è anche per questo che pure la scelta di Alligo da molti è stata veementemente criticata: “Sarebbe ora di nominare un manager esperto di trasporti, in grado di rilanciare davvero l’azienda”, hanno scritto in una nota Pergolizzi e Trischitta di Fli.
Per non dire della querelle sui bilanci. Palazzo Zanca deve ancora approvare i conti dell’Atm riguardanti il 2007, il 2008 e il 2009, e non si comprende come sia stato possibile deliberare un consuntivo comunale 2010 che non prendesse in esame quei numeri. Ci si augura che tutto ciò non possa un giorno tornare indietro come un boomerang.
L’Atm rimane una polveriera, anche con un nuovo commissario, e senza alcuna concreta prospettiva di risanamento. A complicare ulteriormente i giochi, il pronunciamento della Regione, giunto nei giorni scorsi a seguito di un vertice palermitano con tutti i protagonisti. Per il dirigente Falgares l’iter da seguire è lo stesso avviato a Palermo e Catania: trasformazione in Spa. Altro che liquidazione, dunque. Quel che si profila all’orizzonte è l’ennesimo scontro Comune-Regione a danno dei cittadini. Prova ne è che prima conseguenza del pronunciamento di Falgares sia stata l’annuncio delle procedure di mobilitazione da parte della Cisl.
 

 
Delibera di Giunta. Bloccato l’acquisto di nuovi mezzi
 
MESSINA – Nei giorni scorsi la Giunta ha stanziato 727 mila euro a favore dell’Atm in conto anticipo della mensilità di dicembre 2011 (una goccia nel mare dei debiti dell’azienda) e revocato la delibera del 12 dicembre 2008 che disponeva l’acquisto di 31 autobus usati. Non ci sono soldi, questo in sintesi il motivo della scelta, ed è più economico comprare i pezzi di ricambio per i mezzi di proprietà fermi al deposito. La vicenda, ricorderete, era già finita sotto i riflettori per le riserve sull’operazione dei Revisori dei conti dell’Atm. Il Comune, infatti, per l’acquisto aveva già stanziato 500 mila euro e la scelta di non spendere la somma ha già fatto nascere un contenzioso e – secondo le stime dei ragionieri Atm – prodotto un danno potenziale di 4,350 mln di euro l’anno solo per la mancata erogazione dei contributi regionali sui chilometri trascorsi. Con la conseguenza, sempre secondo il Collegio dei revisori, del profilarsi di una grave irregolarità di gestione e di una possibile denuncia al Tribunale.

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