Il Consiglio comunale ha dato il via libera al documento dell’Amministrazione Abbate. Opposizione critica: “Mancano i bilanci delle società. Cosa si dirà alla Corte dei Conti?”
MODICA (RG) – La razionalizzazione delle società partecipate andrebbe fatta entro il 31 dicembre ma al comune di Modica si è un po’ in ritardo. L’atto di giunta, in realtà, è del 30 dicembre ma è approdato in Consiglio comunale proprio in questi giorni per la relativa discussione.
Le Amministrazioni sono obbligate a una revisione periodica delle proprie partecipazioni detenute in società predisponendo – dove ricorrano i presupposti – un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione.
“Si dà atto che a seguito della revisione straordinaria delle società partecipate detenute dal comune di Modica – fa sapere l’Amministrazione comunale – la società partecipata ‘Sosvi srl’ è stata posta in alienazione, mentre la società ‘Distretto turistico del Sud-Est Scrl’ e il ‘Consorzio per le Autostrade siciliane Spa (Cas)’ sono state poste in cessione e per dette società si è dato inizio alle procedure amministrative di alienazione e cessione”. Le società individuate di cui l’ente detiene le partecipazioni sono sei, ovvero Terre della Contea Scarl (per il 15,89 per cento); Ato Ragusa Ambiente Spa in liquidazione (per il 16,935 per cento); Srr – Servizi rifiuti Ato 7 Rg (per il 16,935 per cento); Multiservizi s.r.l. in liquidazione (partecipazione al 100 per cento); Servizi per Modica s.r.l. (per il 100 per cento che viene mantenuta); Società A.T.O idrico – Ambito territoriale Integrato – Ragusa in liquidazione (partecipazione al 15,89 per cento).
L’assessore al Bilancio, Annamaria Aiello, relazionando sul punto ha riferito che è stato redatto un allegato esplicativo sulle sei società compartecipate, dove vengono illustrate le loro composizioni. L’opposizione si è posta in maniera critica sul modus operandi della Giunta: la consigliera Ivana Castello, in primis, ma anche il consigliere Tato Cavallino, hanno evidenziato che per la Spm, “sulla scorta di diversi atti deliberativi del 2016 e del 2017 si può affermare che non sono stati raggiunti gli obiettivi fissati, già nel 2015, in tema di razionalizzazione per evitare le perdite delle medesime”. Proprio Cavallino, inoltre, ha rilevato “di essere rimasto stranito del fatto che la Spm non ha ancora un bilancio 2018 e si attende che si faccia. Si tratta di un atto di negligenza dell’amministratore unico e nessuno dice niente. Come si può votare l’atto rispetto a questo stato di cose. Cosa si dirà alla Corte dei Conti?”.
L’assessore Annamaria Aiello sostiene comunque che “i risultati conseguiti dalle società non sono influenti rispetto allo stato di fatto delle singole partecipate di cui il Mef è andato informato e non si è registrato sinora alcun rilievo. La norma non parla di bilanci precedenti e se è stata approvata la razionalizzazione delle società in precedenza anche quest’anno avranno la stessa sorte. Il ministero ha bisogno di sapere lo stato di fatto delle partecipate. Quindi anche in assenza di bilancio – ha sottolineato – si può fare la razionalizzazione”. La delibera è approvata a maggioranza.