RAGUSA – Sono estremamente preoccupati per il loro futuro occupazionale, i titolari di asili nidi, scuole dell’infanzia e scuole primarie che, qualche giorno fa, si sono riuniti nel comitato “EduchiAmo” per cercare di lanciare il loro grido d’allarme. La mancata riapertura delle scuole è un danno economico irreversibile per tanti professionisti e operatori dell’infanzia.
“Per lo Stato – dice Genny Cannata, titolare di un asilo nido di Modica – siamo classificati come cooperative a prevalenza mutualistica e in questo momento la nostra sopravvivenza è legata esclusivamente alle rette pagate dai genitori ed è solo grazie a loro che ancora oggi possiamo permetterci di tenere la scuola aperta, continuare con il nostro servizio di didattica a distanza attivo tutti i giorni che vede coinvolti i nostri insegnanti che dal primo momento ad oggi hanno sempre ‘combattuto in prima linea’ senza mai tirarsi indietro”.
“Ma quanto potrà durare tutto questo? – aggiunge – Se non si interviene in modo tempestivo, domani pagheremo un prezzo troppo alto. E a rimetterci non saranno solo le scuole paritarie stesse, ma anche quelle pubbliche, poiché i piccoli studenti si riverseranno in massa in quelle pubbliche che non avranno gli spazi per affrontare quest’emergenza. E graverà anche sulle casse dello Stato perché grazie alle scuole private si ha un risparmio di quasi 8 miliardi l’anno”.