All’anno zero, o quasi, sono invece Priolo, Gela e soprattutto Biancavilla che risulta uno dei sin più arretrati a livello nazionale. Facendo una stima tra l’avanzamento record del centro peloritano e l’attuale media registrata negli altri siti industriali di Sicilia si dovrà attendere ancora un secolo per vedere questi luoghi devastati dall’inquinamento completamente risanati e destinati ad attività sostenibili, sempre nella speranza che l’accelerazione impressa dal ministero dell’Ambiente non sia un fuoco di paglia. Fare in fretta è indispensabile, la grande crisi industriale di Sicilia non aspetta più nessuno.