Castello Svevo Augusta, no alla demolizione del carcere - QdS

Castello Svevo Augusta, no alla demolizione del carcere

Castello Svevo Augusta, no alla demolizione del carcere

venerdì 19 Giugno 2020

Alle polemiche mosse da Archeoclub si aggiunge la società augustana di Storia Patria. Soprintendenza siracusana: “Organizzare un incontro pubblico per presentare il progetto”

AUGUSTA (SR) – Il progetto per “Il consolidamento, il restauro e la fruizione” del castello Svevo di Augusta che, nella sua prima fase, prevede la demolizione delle sovrastrutture carcerarie risalenti alla fine dell’ottocento, ha suscitato un dibattito tra alcune associazioni megaresi e la Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa.

La presidente della sezione megarese di Archeoclub, Mariada Pansera, ha inviato alla soprintendente, Irene Donatella Aprile, una lettera in cui chiede “di conservare e tutelare almeno una parte dell’architettura penitenziaria testimone di periodi storici vissuti dalla città di Augusta”.

La risposta della soprintendente Aprile alla missiva non si è fatta attendere. “È intendimento di questa Soprintendenza – scrive Irene Donatella Aprile – organizzare un incontro pubblico ad Augusta per presentare il progetto attraverso la descrizione da parte dei progettisti al fine di chiarire le scelte progettuali adottate che se, alcune di esse possono non trovare condivisione hanno senz’altro delle motivazioni tecniche e strutturali che in quella occasione descriveremo”.

“Non vi è dubbio – prosegue la soprintendente – che dobbiamo già gridare vittoria per avere ottenuto il decreto di impegno dal Dg e quindi poter avviare l’intervento di restauro al fine di conservare il bene culturale. Pertanto – conclude – sarà cura di questa Soprintendenza non appena si individua una data possibile per tutti, con lo stesso Comune di Augusta al quale chiederemo di ospitarci, organizzare il suddetto incontro pubblico comunicando per tempo”.

Anche il presidente della società augustana di Storia Patria, Giuseppe Carrabino, ha inoltrato una missiva alla soprintendente Aprile. “La pubblicazione nei giorni scorsi del bando di gara per il consolidamento e il restauro del castello Svevo di Augusta – scrive Carrabino -, se da un lato ha suscitato unanime apprezzamento, dall’altro ha però creato forti perplessità in merito alle annunciate ‘demolizioni di opere e scavi archeologici’. Come più volte ribadito nel corso dei decenni, – prosegue Carrabino – ciò che è venuto meno negli interventi di recupero del castello e di altri beni monumentali della Città, è proprio la comunicazione e il coinvolgimento della comunità locale nell’essere partecipe di un progetto che comunque la riguarda. Comprendiamo benissimo – aggiunge – che tali interventi siano finalizzati a restituire la componente sveva della struttura, non comprendiamo se le scelte progettuali siano chiare e se sia altrettanto chiaro il futuro del monumento, anche perché nelle dinamiche di restauro e recupero delle opere di interesse culturale, si tiene sempre conto di tutte le sovrapposizioni e stratificazioni aggiunte nel corso dei secoli”.

In conclusione Carrabino propone di “utilizzare gli spazi recuperati del castello per destinarli al Museo della Piazzaforte, istituito dal Comune di Augusta nel 1986, così da collocarlo nuovamente nei suoi locali naturali. Reiteriamo inoltre la possibilità della concessione di adeguati spazi anche per la società augustana di Storia Patria così come peraltro ampiamente illustrato negli anni scorsi al fine di poter rendere fruibili quei locali già restaurati (seppur modesti e posti all’ingresso principale del maniero) che potrebbero costituire l’inizio di un percorso di valorizzazione”.

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