L’Amministrazione si è spesa affinché i lavori potessero concludersi per la stagione estiva. Fondamentale la collaborazione fra Ente locale, Regione Siciliana e Genio civile nisseno
GELA (CL) – Quello che prende il via oggi sarà il primo fine settimana in cui il lungomare cittadino tornerà a essere fruibile in tutta la sua lunghezza. Una novità possibile grazie al completamento dei lavori finanziati dalla Regione Siciliana e finalizzati alla messa in sicurezza del tratto che va dal versante a monte al Porto Rifugio.
“Sin dal momento del crollo, lo scorso mese di aprile, e fino a completamento dei lavori – ha detto il sindaco Lucio Greco – mi sono speso per far sì che tutto fosse risolto in tempi brevi, senza pregiudicare la stagione estiva. Grazie all’impegno tempestivo del presidente della Regione, Nello Musumeci, e dell’assessore alle Infrastruttura, Marco Falcone, ho avuto rassicurazioni dall’ufficio del Genio civile di Caltanissetta sulla riaperta dell’arteria e sulla sua transitabilità”.
Lo smottamento del terreno, come si ricorderà, era stato dovuto alle abbondanti piogge e una grossa quantità di fango e detriti che si era riversata sulla carreggiata. Il presidente della Regione, Musumeci, ha compreso la gravità della situazione e si è immediatamente attivato, facendo sì che i lavori potessero essere appaltati agli inizi di maggio e realizzati in poco di più di un mese.
“Mi preme rivolgere un ulteriore grazie – ha aggiunto il primo cittadino – al presidente della Regione, all’assessore Falcone e al Genio civile per la celerità con cui hanno trovato i fondi per questi interventi urgenti. Mi preme ricordare, però, che nulla sarebbe stato possibile senza la sinergia tra le istituzioni, motivo per cui come Comune ci siamo attivati pochi minuti dopo la frana senza più fermarci”.
“Possiamo capire – ha concluso il vertice dell’Amministrazione comunale – chi ha lamentato i disagi dovuti alla circolazione stradale e all’impossibilità di transitare in un tratto molto suggestivo del lungomare, ma più veloce di così davvero non si poteva fare”.