“Il numero degli iscritti ad oggi è di 104 all’albo e 6 nell’elenco speciale. Il trend nell’ultimo anno è rimasto invariato, infatti al momento del mio insediamento gli iscritti erano 103 all’albo e 6 nell’elenco speciale. Inoltre è da sottolineare come il nostro sia l’Ordine di Enna e non di tutta la provincia, infatti un altro Ordine dei dottori commercialisti si trova anche a Nicosia, così come previsto dal Dlgs. 139 che ha istituito gli Ordini in base alla presenza dei Tribunali sul territorio”.
“In questo momento, il problema della morosità è insito alla congiuntura economica; chiaramente siamo di fronte ad un periodo di crisi che così come colpisce le imprese colpisce anche il mondo delle professioni. Il nostro Ordine, rispetto a questo punto di vista, si caratterizza per circa il 90% degli iscritti in regola con i pagamenti, un risultato ottenuto grazie alla decisione del nuovo consiglio, che ho l’onore di presiedere, di suddividere i pagamenti in due rate (la prima a marzo e la seconda a giugno) oltre a prevedere l’addebito della quota attraverso il sistema Rid, ossia con l’addebito bancario. Una soluzione che si è dimostrata valida ed ha avuto successo”.
“Il nostro bilancio si aggira intorno ai 50 mila euro. Bilancio per la maggior parte assorbito dalle spese correnti, tuttavia riusciamo a dare dei servizi agli iscritti, in particolare quelli relativi alla formazione. La legge infatti obbliga il commercialista alla formazione continua, con il raggiungimento di 90 crediti in 3 anni. La formazione tra l’altro ci permette di essere competitivi, di mostrare al mondo che ci circonda che siamo all’altezza dei compiti che giornalmente affrontiamo e di essere al passo con le continue novità introdotte. Oltre alla formazione è inoltre fondamentale specializzarsi e associarsi con altri professionisti: questa è la chiave vincente sulla quale stiamo spingendo e su cui spingeva il Consiglio nazionale, da un anno commissariato”.
“Negli ultimi dieci anni l’Agenzia delle Entrate è diventato il settore della Pubblica amministrazione più efficiente, sia per l’investimento in formazione e sia per l’inserimento negli organici di giovani molto preparati. Da questo punto di vista così come è cresciuto il livello dell’Agenzia delle Entrate è cresciuto anche il livello dei professionisti, posso affermare che i rapporti sono buoni, fondati sulla stima reciproca e sulla collaborazione. Abbiamo anche organizzato insieme degli eventi di formazione come l’incontro di qualche mese addietro svoltosi alla Camera di Commercio e promosso dal nostro Ordine, che ha visto la presenza oltre che dell’Agenzia delle Entrate anche della Guardia di Finanza, sul tema ‘Accertamento sintetico, redditometro e studi di settore’. Un altro evento formativo, sempre organizzato da noi, si è svolto lo scorso 11 maggio per un confronto con le associazioni di categoria sul finanziamento della zona franca urbana di cui beneficerà anche Enna, ciò in linea con il nostro motto: ‘I commercialisti, utili al paese’. Il nostro compito è infatti quello di consentire al territorio di progredire e di avere uno sviluppo organico facendo squadra insieme”.
“Nel ringraziare i consiglieri, i colleghi e il personale dell’ordine di Enna, per la preziosa ed insostituibile collaborazione di questi mesi, ricordo che un appuntamento importante è quello previsto il prossimo 16 luglio per il rinnovo del Consiglio nazionale, dopo un anno e mezzo di commissariamento. L’appello che faccio ai colleghi è di far prevalere gli interessi generali della professione agli interessi personali, al fine di poter insediare la migliore governance possibile”.
Quali sono i vostri obiettivi?
“Noi vogliamo rendere lo Statuto dei diritti del contribuente, spesso disatteso o derogato da altre leggi, in legge di rango costituzionale. Obiettivo che speriamo possa essere sostenuto e portato avanti dal nuovo Consiglio o che, in mancanza, porterà avanti il nostro ordine. Le sfide non ci spaventano, qualche anno addietro abbiamo intrapreso e vinto una battaglia per modificare i parametri di Enna degli studi di settore, che non tenevano conto del territorio poichè uguali a quelli di grandi città. Altra battaglia vinta è stata quella di aver fatto individuare sempre per gli studi di settore un’area gravitazionale per le aziende operanti nelle vicinanze dell’outlet di Agira, area entro la quale la percentuale di resa di vendite è inferiore a causa della presenza del centro commerciale”.