Per l'Istituto superiore di Sanità abitudini a rischio solo nel 13,8% dei maschi e nel 4,3% delle femmine a fronte del dato italiano di 23,4% e 8,9% . Nella nostra regione, inoltre, la più bassa mortalità alcol-correlata (1,51 ogni diecimila abitanti, contro il 7,66 della Valle d’Aosta)
In Sicilia la percentuale di consumatori di alcol a rischio è la più bassa registrata a livello nazionale. Secondo i dati contenuti all’interno del rapporto “Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle regioni” recentemente diffuso dall’Istituto superiore di sanità, nell’Isola tale comportamento si addebita al 13,8% dei consumatori facenti capo alla popolazione maschile e al 4,3% di quella femminile (contro una media nazionale rispettivamente pari al 23,4% e 8,9%).
Con riferimento alla popolazione maschile la Provincia autonoma di Bolzano è il territorio in cui si registra la più alta incidenza di consumatori a rischio (34,3%), mentre in riferimento alla popolazione femminile l’incidenza maggiormente sostenuta si osserva in Valle d’Aosta (16,7%). In generale, i tassi percentuali più sostenuti sono stati osservati nelle regioni dell’Italia Nord-orientale (comportamento a rischio per il 28,1% dei consumatori facenti capo alla popolazione maschile e per l’11,9% di quelli relativi alla popolazione femminile).
Nell’Isola si riscontrano i dati più contenuti relativamente a tutti i parametri presi in considerazione dall’Istituto superiore di sanità. Infatti, in generale nella nostra regione la percentuale di consumatori di almeno una bevanda alcolica durante lo scorso anno è stata pari al 74,9% tra gli uomini e al 46,7% tra le donne, in ogni caso per entrambi i generi si tratta di valori ben al di sotto rispetto alla media nazionale (rispettivamente pari al 78,9% e 55,4%).
Incidenze decisamente più ridotte interessano anche il preoccupante indicatore del binge drinking, ovvero l’assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve (la cosiddetta abbuffata alcolemica): in questo caso, nell’Isola adotta questo comportamento il 7,9% dei consumatori facenti capo alla popolazione maschile e il 2,1% relativamente alla popolazione femminile (contro una media nazionale rispettivamente pari all’11,7% e 3,6%), esattamente la metà rispetto all’incidenza media registrata nel Veneto (si parla rispettivamente del 15,2% e 4%).
Con riferimento ai consumatori che abitualmente eccedono in Sicilia si parla del 7,4% della popolazione maschile e 2,5% di quella femminile (contro una media nazionale doppia, rispettivamente pari al 14,2% e 6,1%). Relativamente al suddetto indicatore, il primato negativo è detenuto dalla Toscana (con il 18,7% degli abituali eccedentari di sesso maschile e il 7,8% di sesso femminile).
Relativamente alla tipologia di bevanda alcolica, è possibile rilevare una netta prevalenza di birra (in Sicilia il 63,4% tra i consumatori di sesso maschile e il 34,3% relativamente alla popolazione femminile) e vino (rispettivamente 57,1% e 30,1%), mentre è più contenuta l’incidenza di consumatori di aperitivi alcolici (rispettivamente 41,8% e 22,4%) e super alcolici (in ordine 31,6% e 10%).
Infine, la Sicilia detiene il primato positivo anche in riferimento alla mortalità alcol-correlata: infatti, nell’Isola si osserva il valore più contenuto su scala nazionale pari ad 1,51 ogni centomila abitanti. A seguire troviamo la Toscana (1,74), l’Umbria (1,81) e l’Emilia Romagna (1,86). Mentre le regioni che hanno fatto registrare complessivamente i livelli statisticamente più elevati di mortalità sono state la Valle d’Aosta (7,66 per 100 mila abitanti), la Provincia Autonoma di Bolzano (5,75), il Friuli Venezia Giulia (3,92) e il Molise (3,35).
Serena Grasso