Nuovo Piano regolatore generale ancora in corso di approvazione e “Salvacolline” ritirato. Sullo sfondo l’ennesimo botta e risposta tra Amministrazione De Luca e vecchio Esecutivo
MESSINA – Un vuoto di regole nella gestione del territorio che finora ha creato la paralisi. Il nuovo Prg è in fase di redazione, la delibera di Variante di tutela ambientale, cosiddetto “Salvacolline”, è stata ritirata dall’Amministrazione De Luca e così i vincoli delle Zps sono diventati insormontabili, anche per le edificazioni di poco rilievo.
“I vincoli all’edificazione introdotti dalla Variante – ha affermato l’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Mondello – esistono già, in virtù di leggi e norme previste a livello statale e regionale”. Ma per i rappresentanti del Laboratorio MessinAccomuna, ex componenti della Giunta di Renato Accorinti, non esiste nessuno strumento regionale o nazionale che faccia una lettura integrata dei vari livelli di rischio facendone discendere una valutazione della “propensione al dissesto”, così come fatto nella Variante.
“Le procedure di trasferimento dei volumi – ha aggiunto Mondello – la perequazione urbanistica, vanno inserite in una pianificazione generale, non certo all’interno di una variante che prevede la pianificazione di una porzione limitata della città”. Anche in questo caso, però, è arriva la replica. “Non c’è alcun meccanismo di trasferimento o perequazione nella Variante – ha detto l’ex assessore Sergio De Cola – e la stessa è pienamente integrata e armonizzata nello schema di Prg che a giugno 2018 era già predisposto e adottato dalla precedente Amministrazione e che adesso è paralizzato ”.
Per superare l’empasse da circa un anno c’è un’interlocuzione tra dirigenti comunali e uffici dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, iniziata proprio quando, a maggio 2019, è arrivato da Palermo lo stop a tutte le pratiche – varianti di Piani particolareggiati, Piani di zona e Prg – riguardanti aree inserite nella Zps.
Il territorio messinese è pieno di vincoli, come hanno ricordato Francesco Triolo, presidente Ordine degli ingegneri e Pino Falzea, presidente Ordine degli architetti, che determinano tante autorizzazioni da acquisire da Comune, Soprintendenza, Genio civile, Forestale, Catasto, Vigili del Fuoco, talvolta tutte in una progettazione anche in contemporanea, soprattutto quando si ha che fare con pratiche demaniali.
In questo momento molti progetti sono pronti con tutte le autorizzazioni tranne quella relativa alla Zps. Lo scorso 9 aprile l’Arta aveva mandato una nota a Palazzo Zanca ricordando che il Comune, a seguito di un incontro del 3 ottobre 2019, si era impegnato a presentare uno “Studio di Approfondimento che analizzasse gli effetti cumulativi diretti e indiretti che potessero comportare incidenze sui siti di Natura 2000, di tutti gli interventi ricadenti sul territorio comunale”.
Qualche giorno dopo l’assessore Salvatore Mondello aveva informato gli ordini professionali di avere trasmesso all’assessorato lo studio richiesto. Ma la Regione ha chiesto ulteriori integrazioni, nuovi dati. Durante il confronto del 7 luglio tra Amministrazione e ingegneri e architetti, Mondello ha assicurato che lo Studio cumulativo con le modifiche era pronto. Il dirigente del Dipartimento Edilizia privata e pubblica Antonio Cardia, ha così predisposto la delibera che la Giunta ha approvato il 13 luglio ed è stato spedito tutto agli uffici di Palermo, a cui adesso è passata la palla per districare la matassa che tiene sospese centinaia di pratiche.
“Tocca ora alla Deputazione regionale e all’Amministrazione comunale – ha detto Triolo – sollecitare l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente per un veloce esame della documentazione prodotta e quindi porre fine a una problematica che blocca il 75% del territorio messinese. Anche gli Ordini degli ingegneri e architetti non staranno a guardare. Partire dalla Zps per passare alle altre tematiche cogenti e che attualmente vedono un’edilizia messinese ingolfata, questo deve essere il primo passo che possa vedere uniti Ordini, Amministrazione e deputazione in prima linea per la risoluzione dei veri problemi che possono influire sull’economia cittadina”.