Il documento siglato dalle Giunte di Marsala e Trapani assicurerà una risorsa idrica di 5 litri al secondo. Il Governo di Nello Musumeci ha avviato le procedure per la realizzazione dei lavori
TRAPANI – Due zone, Marausa e Birgi, di diversa competenza amministrativa, ma legate dal punto di vista geografico, apparendo un’unica frazione.
Il problema risiede nei servizi idrici, ma adesso c’è l’accordo tra le due amministrazioni, quella di Trapani, guidata da Giacomo Tranchida e quella di Marsala, con il sindaco Alberto Di Girolamo, con la supervisione della Regione che ha siglato l’accordo finale.
In realtà, un primo accordo è arrivato lo scorso luglio con un piano concreto di sviluppo infrastrutturale, economico e sociale con, nello specifico, il miglioramento della qualità dei servizi essenziali per gli abitanti e quindi anche del servizio idrico.
Dopo aver verificato le condizioni di procedibilità con gli assessori del Comune di Trapani, Ninni Romano ed Andreana Patti, il sindaco di Trapani, Tranchida, ha dato via libera all’accordo che consente un collegamento e che assicura una risorsa idrica di cinque litri al secondo.
Adesso questo accordo è realtà: il governo regionale, su proposta dell’assessore Pierobon, ha avviato le procedure per la realizzazione dei lavori che potenzieranno la condotta idrica nella zona di Marausa e dell’aeroporto di Birgi, ma anche nelle tre isole Egadi.
Facendo un excursus, il servizio idrico del territorio trapanese si basa sulla captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua potabile formata dai pozzi di “Bresciana”, “Inici”, “Madonna” e “Montescuro”, quest’ultima, utilizzata in modo incostante, viene acquistata in occasione di crisi oppure quando, in estate, le falde si deprimono.
Proprio con questo intervento verrà ultimata la manutenzione dell’acquedotto “Bresciana” in modo tale da apportare maggiore flusso e vigore nelle condotte.
Un intervento atteso e segnalato più volte dai cittadini, che da anni non usufruivano di un flusso regolare e costante. Adesso, avranno la possibilità di avere un sistema adeguato.
Quando la politica unisce tecnologia, impegno e risultati, di certo, non si può parlare soltanto di normale amministrazione, anche se l’acqua è un bene primario ed un diritto di tutti.