Trapani Capitale Cultura, endorsement di Samonà - QdS

Trapani Capitale Cultura, endorsement di Samonà

Trapani Capitale Cultura, endorsement di Samonà

sabato 19 Dicembre 2020

L’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana in visita a palazzo d’Alì anche per seguire da vicino le iniziative, considerate di grande impatto culturale, promosse dal Comune

TRAPANI – La cultura storica al centro degli interessi presenti per rilanciare un territorio, come quello trapanese, da tempo martoriato da troppa ignoranza. Proprio per discutere di architetture simbolo di una Trapani di altri tempi, si è tenuto un incontro istituzionale, a palazzo d’Alì, tra l’Assessore Regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà, e gli assessori Rosalia d’Alì (alla cultura), Dario Safina (al patrimonio) e Giuseppe Pellegrino (all’urbanistica). Molteplici i temi presi in considerazione, primo fra tutti la candidatura di Trapani a capitale italiana della cultura.

L’Assessore Samonà si è impegnato a sostenere Trapani in questa importante competizione, affermando che proprio sul territorio sta ponendo l’attenzione per progettualità di ampio respiro. Una dichiarazione che fa ben sperare per un futuro sempre più roseo. Essere in finale, come unica città siciliana, è un’opportunità per il rilancio della destinazione Sicilia e un’occasione per realizzare, in sinergia con la Regione, il piano strategico di sviluppo culturale, contenuto nel dossier di candidatura.
Un sodalizio di rilancio, quindi, tra il Comune di Trapani e la Regione come brand Sicilia, come già ampiamente detto dal governatore Nello Musumeci durante gli Stati Generali del Turismo, avvenuti proprio nel trapanese e precisamente ad Erice.

Durante l’incontro, l’Assessore Samonà ha preso l’impegno di sostenere le iniziative del Comune considerate di importante impatto culturale. Diversi gli edifici presi in considerazione, come il complesso Monumentale di San Domenico: a riguardo l’amministrazione ha chiesto all’Assessore di monitorare le procedure interne al Dipartimento, che per lungo tempo, dalla gestione del compianto Assessore Sebastiano Tusa, continuano a bloccarne l’iter, onde pervenire allo svincolo dell’ultima tranche di finanziamento per il completamento dei lavori di recupero dell’immobile.
L’assessore Safina ha ribadito che quest’ultimo step consentirebbe la riapertura del complesso su cui l’amministrazione ha destinato la somma di 70.000 euro per il restauro del Campanile della Torre Campanaria, che sarà oggetto di appalto a breve termine. Rispetto al Villino Nasi ed al Palazzo della Vicaria, due immobili di rilevanza storico artistica, di proprietà del Libero Consorzio dei Comuni (ex Provincia) non utilizzati e di fatto negati alla fruizione pubblica, l’amministrazione di Giacomo Tranchida ha chiesto all’assessore regionale di farsi promotore di iniziative che possano favorire l’affidamento dei due beni al Comune. Su questo tema, nonostante i reiterati tentativi del Comune di ottenerne l’affidamento per valorizzarli con iniziative museali aperte al pubblico, quale elemento strategico della valorizzazione culturale, non si è trovato un accordo per lo sproporzionato canone d’affitto invece richiesto al Comune dalla ex Provincia, che nei fatti preferisce tenere chiusi gli immobili. Non ultima la questione della “Nave Romana” scoperta sui fondali di Marausa.

L’intera area intorno alla foce del fiume Birgi (che in epoca romana doveva essere una sorta di porto canale) può diventare, nell’idea dell’Amministrazione Comunale Tranchida, un parco naturalistico archeologico di altissimo rilievo, un grande attrattore culturale, un luogo dove immergersi tra natura e storia alla scoperta di quei traffici mercantili che univano la Sicilia all’Africa. L’Assessore Pellegrino ha illustrato la fattibilità della realizzazione del Parco Archeologico nel terreno di proprietà privata che, con il sostegno della Regione, può essere acquistato dal Comune e convertito in area turistico culturale. Concludendo, sarà necessario fare sistema tra le istituzioni, munirsi di progettualità concreta e aprirsi all’innovazione.

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