Si arricchisce, passo dopo passo, il grande “polmone verde” di Siracusa realizzato grazie al progetto “Boschi in città” e al lavoro delle associazioni cittadine del comitato Aria Nuova
SIRACUSA – Il Bosco delle Troiane, il nuovo grande polmone verde che sta sorgendo a Siracusa, si arricchisce di altri 200 alberi. Della piantumazione degli alberi se ne sta occupando, fin dall’inizio, il comitato Aria Nuova di cui fanno parte numerose associazioni cittadine. Il Bosco è sito in una grande area, (facente parte del comparto 31 del Piano Regolatore Generale) che si estende alle spalle del Tribunale di viale Santa Panagia sino a giungere al viale Scala Greca.
Quella del Bosco delle Troiane non è altro che la prima fase di un progetto più ampio di forestazione urbana denominato “Boschi in Città”, che prevede la piantumazione, nei prossimi anni, di oltre 6 mila alberi nel centro abitato, nel rispetto di quanto indicato nella legge n.10 del 14/01/2013. Detta legge, che fissa le “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, prevede che tutti i Comuni sopra i 15.000 abitanti si dotino di un catasto degli alberi e che per ogni bambino nato o adottato venga piantato un nuovo albero dedicato. Il Comune di Siracusa ha aderito all’iniziativa proposta dal comitato Aria Nuova puntando così alla creazione di aree verdi e di foreste urbane, come una delle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici nell’ottica generale di migliorare la qualità della vita in città. Nel dicembre dello scorso anno vennero piantumate le prime 500 piante. Le altre 200 piante sono state piantumate nei giorni precedenti le festività natalizie. La notizia è stata resa nota da Fabio Morreale, presidente di Natura Sicula, una delle associazioni facenti parte del comitato Aria Nuova.
“Oltre a sostituire le poche fallanze sono stati piantati altri esemplari per avvicinarsi sempre più all’obiettivo di 1000 – afferma Morreale – . Si tratta soprattutto di giovani lecci, specie originaria che da sempre ha costituito i boschi naturali della Sicilia sud orientale, Al leccio sono stati associati il bagolaro, il carrubo, l’olivastro e la roverella. In tal modo stiamo riproducendo l’esatta situazione boschiva che esisteva in natura. La ripresa della piantumazione sta avvenendo nel periodo di quiescenza per consentire alle piantine di beneficiare delle piogge e radicare bene prima della ripresa vegetativa”.
“In definitiva – prosegue Morreale – il progetto mira a realizzare un bosco urbano che ecologicamente sarà un vero e proprio ecosistema terrestre complesso, non solo un insieme di alberi. Qui, oltre alle piante e agli altri organismi vegetali (autotrofi), primo gradino di tutte le catene alimentari, vivranno anche mammiferi, uccelli, insetti, funghi e bioriduttori (eterotrofi)”.
“Il bosco sarà anche il luogo ideale per ritemprare i cittadini nel corpo e nella mente – conclude Morreale – . Con la riforestazione di questi oltre 2 ettari di terreno si vogliono ottenere i seguenti benefici: miglioramento della qualità dell’aria; miglioramento del clima; incremento della biodiversità animale e vegetale, e degli habitat a disposizione loro; miglioramento del paesaggio in un’area fortemente antropizzata; rallentamento del deflusso dell’acqua piovana e di conseguenza dell’erosione superficiale; benessere fisiologico, sociale, economico ed estetico”.