Fumettista e autore palermitano è stato chiamato a rappresentare la nostra Isola in un progetto che vuole raccontare il rapporto dei bambini con la pandemia che stiamo vivendo. Il 2020 è stato per lui un anno ricco di soddisfazioni
Alessandro
Coppola è un illustratore, fumettista e autore palermitano.
Ha
mosso i primi passi nel mondo dell’illustrazione durante i suoi studi
universitari presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo ma, come lui stesso ci
dice, si è formato da autodidatta.
“Disegnare
è stata una cosa che ho sempre fatto, penso fin dall’asilo e che fortunatamente
la mia famiglia ha sempre appoggiato”.
Nel dicembre 2020 ha vinto il terzo premio per la categoria “Experimental” del Brightness Illustration Awards 2020 grazie all’opera illustrata “C’è un rosso per tutti”, opera che era anche stata selezionata per il Premio Renner 2019. Nel maggio dello stesso anno la giuria dell’Annual 2020, gli ha conferito il “Premio Argento” per la categoria Fumetto.
Lo
abbiamo intervistato in esclusiva per QdS.it per farvi conoscere i suoi disegni
(potete vedere a tal proposito la galleria immagini e il video mentre realizza
una illustrazione fatta apposta per noi) e la sua storia.
Alessandro,
oggi… cosa sei? Per chi lavori? Che collaborazioni hai attualmente?
“Sono
un professionista nel campo editoriale dedicato ai bambini/ne e ragazzi/ze,
sono un illustratore, un fumettista e un autore e attualmente lavoro
soprattutto per l’estero”.
Quando
hai capito che per realizzare i tuoi sogni dovevi lasciare la Sicilia?
“Subito
dopo aver conseguito la laurea, sentivo la necessità di fare nuove esperienze
(lavorative e di vita), viaggiare, cambiare città o vivere in posti diversi, è
un ottimo esercizio per vedere il mondo da nuovi punti di vista e ci aiuta a
non atrofizzarci nelle nostre abitudini”.
Che
differenze hai trovato al Nord rispetto alla nostra Isola? È davvero più facile
veder riconosciuto il proprio talento?
“Personalmente
penso che ci sia una diversa percezione del senso civico, ma soprattutto è la
qualità della vita a cambiare; i servizi pubblici e tutte quelle cose che ti
rendono facili la vivibilità di una città. Penso che dipenda molto dal lavoro
che svolgi, ma in generale dalle effettive competenze che possiedi. Oggi come
oggi, nel mio lavoro, basta avere una connessione internet e puoi lavorare
ovunque…
ma
chiaramente questo non basta, bisogna anche tessere una rete sociale, un gruppo
di persone che faccia il tuo stesso lavoro;
spesso
si lavora in solitudine, quindi è importante mantenere un contatto con la
“realtà”, confrontarsi e avere un supporto con i colleghi, è fondamentale”.
Quali
sono state le tue più grandi soddisfazioni nel lavoro?
“Sicuramente
il lavorare con i bambini presso le scuole dell’infanzia, oltre che le varie
pubblicazioni editoriali”.
Quali
sono le tue ambizioni, i tuoi obiettivi futuri?
“Vorrei
continuare a vivere del mio lavoro, continuare a pubblicare libri illustrati,
il mio sogno è conquistare il Giappone.
Ho
in mente una storia lunga a fumetti da proporre ad un editore qui in Italia,
vorrei anche imparare ad animare”.
Cosa
ti piace disegnare? Quando e da cosa trai la tua ispirazione?
“Uhm,
ultimamente non mi pongo limiti, è giusto seguire la propria ‘confort zone’, ma
mi piace accettare nuove sfide, mi sprona a migliorare e superare alcuni miei
limiti.
Se
dovessi scegliere, direi le figure umane, le mani in particolar modo, ma
ultimamente ho scoperto che mi diverto molto a disegnare anche gli animali”.
Tu
disegni prevalentemente in digitale. Credi che si sia perso il “romanticismo”
del foglio e della matita? O l’illustrazione 4.0 è la naturale evoluzione del
disegno?
“Tutto
dipende da come si usa il digitale, io in tal senso sono molto eclettico, mi
piace sperimentare ed essendo sia illustratore che fumettista, ho declinato lo
stile in funzione della narrazione; ogni progetto necessità di un linguaggio
specifico. Secondo me poi, non ci sono particolari differenze rispetto
all’analogico, dipende da come disegni (chiaramente), in genere però vieni
agevolato, ad esempio nei tempi di attesa delle asciugature del colore, o
nell’impiego di materiale artistico, con un notevole risparmio di carte e
colori. Ultima ma non ultima, la possibilità di attuare modifiche, richieste
dal cliente, in maniera più comoda e veloce”.
Cosa
consiglieresti ha un giovane siciliano che ha la tua passione?
“Di
essere curiosi nel senso più ampio possibile. Se si vuol farne una professione,
di impegnarsi molto, frequentare le librerie, sfogliare e leggere i
libri/fumetti. Seguire gli artisti (quelli bravi) e disegnare, disegnare tanto”.
Tu
torneresti in Sicilia? Cosa ti manca della tua terra?
“Dopo
più di 15 anni passati in giro per l’Italia, direi di no, sento casa un po’
ovunque, ma ultimamente ho deciso di mettere radici a Bologna (che è il posto
dove mi sento più a casa). La cosa che mi manca di più della Sicilia è il mare,
e non a caso ultimamente ho dedicato una mia illustrazione proprio a questo,
con un progetto bellissimo che si chiama ‘Con gli occhi dei bambini’.
È
un progetto di illustrazione che sta coinvolgendo illustratori e illustratrici
da tutto il mondo, ma nasce soprattutto per raccontare il difficile momento
storico che i bambini/ne stanno vivendo con la pandemia. È stato chiesto di
rappresentare le 20 regioni italiane a 20 illustratori/ici nativi, per cui ho
avuto il piacere e l’onore di rappresentare la mia cara Sicilia”.
Se
volete approfondire la conoscenza professionale di Alessandro Coppola, potete
farlo andando su:
www.alessandrocoppola.com
IG:
illustratorecoppola
IG: acquolina_art
Dario Raffaele