Secondo l’ultima rilevazione del Crif, l’Istituto sulle informazioni creditizie, nel corso dell’intero anno 2012 appena concluso, la domanda di credito da parte delle imprese italiane (in termini di numero di finanziamenti richiesti, analizzati sulla base delle anagrafiche riconducibili sia a imprese individuali sia a società di persone e capitali) ha fatto segnare complessivamente un +1,8% rispetto all’anno precedente, a parità di giorni lavorativi, nonostante la chiusura negativa registrata nel mese di dicembre (-3%).
Il barometro CRIF sulla domanda di credito da parte delle imprese italiane, è stato elaborato sulla base del patrimonio informativo di EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 8 milioni di posizioni creditizie attribuite a utenti business.
Il calo registrato a dicembre riporta un segno negativo dopo che dallo scorso mese di marzo 2012 i valori non erano mai scesi in rosso rispetto ai corrispondenti mesi del 2011. Se si suddivide la domanda di credito tra imprese individuali e società, il trend risulta sostanzialmente speculare nel corso dell’intero 2012 con la differenza significativa proprio dell’ultima rilevazione mensile di dicembre in cui le Imprese Individuali hanno fatto registrare un decremento molto marcato (-9% rispetto al corrispondente mese del 2011) rispetto alle società che, pur in calo rispetto ai mesi precedenti, si hanno mantenuto un segno positivo (+2%).
Analizzando la domanda di credito da parte delle imprese in funzione dell’importo, dal Barometro CRIF emerge che nel 2012 oltre il 32,2% delle richieste si è concentrato nella fascia fino a 5.000 euro (nel 2011 in questa classe si collocava il 37% delle richieste), seguite da quelle comprese tra 20 e 50.000 euro (21,3% del totale, erano pari al 19,9% nel 2011) e da quelle oltre i 50.000 euro (17,9% nel 2012, erano il 17,4% nel 2011).
Relativamente all’importo medio dei finanziamenti complessivamente richiesti, però, il 2012 evidenzia un lieve calo (-0,8%) rispetto all’anno precedente, assestandosi a 53.621 euro contro i 54.023 euro del 2011 in virtù del maggior peso della fascia di importo più contenuto.
A guardare i dati relativi ai singoli mesi, però, forse si accende una piccola speranza. Dicembre si è infatti chiuso con un calo del 27% per le richieste di mutui, confermando il trend di rallentamento degli ultimi tre mesi: dopo il -43% di settembre si è infatti registrato -40% in ottobre e -32% in novembre.
La dinamica registrata nel corso dell’intero 2012 conferma una sostanziale debolezza derivante dalla fragilità dei bilanci familiari, condizionati dalla crescita del tasso di inflazione, da livelli di disoccupazione in preoccupante aumento e dalla perdurante incertezza sulle prospettive di ripresa dell’economia che hanno determinato scelte di ricorso al credito molto caute, sia per quanto riguarda i mutui sia per i prestiti.