Si tratta di un vino rosso ottenuto da un blend di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio coltivati sul versante Nord dell’ Etna, in vigneti che non superano i 60 quintali per ettaro.
In occasione della Festa di Sant’Agata, dal momento che a causa dell’emergenza sanitaria globale non sarà possibile organizzare i consueti festeggiamenti che di solito coinvolgono la città etnea nelle tre giornate del 3, 4 e 5 febbraio, la cantina Judeka di Caltagirone ha deciso di dedicare la nuova etichetta di Etna Rosso Doc alla Santa in cui onore si chiama, appunto, Sant’Agathae.
Si tratta di un vino rosso ottenuto da un blend di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio coltivati sul versante Nord dell’ Etna, in vigneti che non superano i 60 quintali per ettaro. L’etichetta, di colore nero, presenta chiari richiami iconografici che rimandano alle luminarie della festa e alla corona della Santa.
“Sant’Agathae è per me un dono che nasce dalla mia fede e da una mia promessa mantenuta – afferma la produttrice Valentina Nicodemo, titolare dell’azienda insieme al fratello Cesare -. Sentivo il desiderio di offrire alla patrona di Catania il mio atto d’amore. Per me Judeka, la mia cantina, è una figlia come, del resto, lo è ogni vino che produco. Ci sono molti vini che i produttori dedicano ai propri cari. Io ho scelto di dedicarlo alla Santa come gesto di fede. Questo è un anno particolare e per la prima volta i catanesi non avranno la pubblica festa ma chiediamo alla nostra patrona di fermare la pandemia, come fermò la violenta eruzione dell’Etna che si abbattè su Catania nell’anno 252. Non a caso, infatti, il vino a lei donato è un’Etna rosso Doc proprio in ricordo di questo avvenimento. Anche se quest’anno la festa non ci sarà potremo festeggiare nell’intimità delle nostre case brindando ai tempi migliori con un calice di vino”.
Judeka Winery si trova esattamente in Contrada San Mauro e sorge su una collina a 608 metri sul livello del mare all’interno di una struttura di recente costruzione circondata dalla campagna e dal verde delle colline. Qui i fratelli Nicodemo hanno fatto del rispetto della natura e dei suoi frutti, grazie anche all’ausilio di tecniche di agricoltura biologica, il carattere distintivo della propria azienda.
“Siamo un’azienda giovane nata dal nostro sogno, ovvero il desiderio di restare nella nostra terra e cogliere tutto quello che di prezioso la Sicilia ha da offrire – continua Valentina – il vino è una passione che io e mio fratello Cesare coltiviamo fin da bambini, quando i nonni pigiavano le uve all’interno di un garage di Ramacca. Entrambi abbiamo un ricordo vivo della vendemmia che per noi era un momento di festa in grado di riunire tutta la famiglia intorno alla difficile arte enologica.
Manuela Zanni