Molti sintomi causati dall'allergia - come l'asma e la rinite - sono facilmente confondibili con quelli del coronavirus. Come distinguerli? È vero che i soggetti allergici siano più esposti al Covid?
La primavera è la stagione delle allergie e queste – si sa – comportano sintomi facilmente confondibili con i sintomi influenzali. Il 50% dei soggetti allergici, poi, soffre pure di asma. Adesso la diagnosi si complica con il Covid. Ecco come distinguere la sintomatologia delle allergie respiratorie da quella del coronavirus.
Raffreddore con muco molto liquido e lacrimazione degli occhi sono sintomi che riguardano le allergie ma non il Covid-19. Tosse, fiato corto, e congiuntivite, invece, potrebbero trarre in inganno.
Le allergie però non comportano febbre, a differenza delle infezioni virali. Quindi un innalzamento della temperatura corporea dovrebbe già metterci in allarme e spingerci a ulteriori approfondimenti clinici.
ASMA E CORONAVIRUS
L’asma è una delle malattie respiratorie più diffuse e, secondo i dati dell’OMS, colpisce tra i 100 e i 150 milioni di persone in tutto il mondo.
È opinione popolare comune, ormai, ritenere che i soggetti allergici e asmatici abbiano una maggiore predisposizione al contagio da coronavirus e alle sue possibili complicanze anche gravi.
Tuttavia non esistono ancora dati scientifici tali che consentano di affermare tutto ciò. È sempre opportuno farsi seguire da uno specialista per tenere sotto controllo la propria asma, per evitare che una sovraingezione di virus o batteri possa determinare conseguenze rischiose per la propria salute.
Antistaminici e cortisonici nasali prescritti dagli allergologi si rivelano molto efficaci nel contrasto delle forme rinitiche. Ma attenzione a eseguire costantemente visite mediche e analisi (es. radiografia toracica, spirometria) per trattare l’asma secondo la sua gravità spesso in evoluzione nel tempo. Infatti, l’asma resta una malattia cronica – in cui la componente genetica gioca un ruolo fondamentale – ad oggi inguaribile. Ma può sparire e ricomparire improvvisamente, anche ad intervalli temporali non brevi.
Spesso accade che i pazienti affetti da una forma lieve di asma, dopo aver utilizzato spray cortisonici e broncodilatatori nelle fasi più acute, finiscano per non seguire le terapie degli pneumologi e allergologi, sospendendo l’assunzione dei farmaci in assenza di sintomi. Questa è la principale ragione per la quale oggi risulta a molti difficile distinguere la sintomatologia allergica da quella causata dal coronavirus o altri virus influenzali.
Tuttavia esistono casi di infezione da Covid-19 i cui sintomi non vengono mai manifestati (soggetti asintomatici). Meglio eseguire un test in un laboratorio analisi o al drive-in piuttosto che rischiare di contagiare i propri cari e tardare l’inizio delle terapie eventualmente adatte.