“Non sappiamo cosa succederà perché non sono mai stati rilevati episodi analoghi. Al momento sta bene, verrà monitorata dai medici. Non dovrebbe succedere nulla di grave”.
Lo ha detto a Sky TG24 Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia commentando il caso di una ragazza 23enne a cui, all’ospedale Noa di Massa, sono state somministrate per errore quattro dosi di vaccino Pfizer.
La novità, spiega la Asl Toscana
nord ovest in una nota, “è emersa nel corso dell’audit interno effettuato
dall’Asl Toscana nord ovest e terminato nella serata di ieri all’ospedale
Apuane di Massa, nel corso del quale è stato analizzato in maniera accurata il
flacone utilizzato per la vaccinazione ed è stato misurato il quantitativo
esatto di soluzione vaccinale ancora presente”, pari a 0,15 ml.
Tenuto presente che la fiala
contiene all’origine 0,45 ml di siero, tolto lo 0,15 di soluzione vaccinale
ancora presente, “è in realtà di circa 0,30 ml, corrispondente al
quantitativo impiegato per 4 dosi di vaccino”, il dosaggio iniettato per
errore alle 23enne.
“Il fatto che la quantità di vaccino iniettato sia stato di poco superiore a 4 dosi – sottolinea la Asl – è importante perché la sperimentazione effettuata da Pfizer per individuare le conseguenze del sovradosaggio era arrivata appunto a testare un quantitativo di 4 dosi di principio attivo inoculate contemporaneamente, senza che per i pazienti ci fossero state conseguenze particolari”.
Nell’eventualità delle sei dosi, come spiegato ieri dalla stessa Asl, sarebbe stato il primo caso al mondo.
L’Azienda sanitaria spiega che l’audit “ha confermato la dinamica già ipotizzata nelle ore precedenti: l’infermiera non ha inserito la soluzione fisiologica nel flaconcino, non ha quindi eseguito il passaggio della diluizione e ha aspirato il quantitativo necessario a preparare una dose con le siringhe di precisione fornite dalla farmacia aziendale”. E’ accaduto quello che la Asl definisce “scivolone cognitivo”.
Quanto alle condizioni della giovane “sta bene ma è tenuta ancora sotto stretto controllo, sempre in collegamento con la struttura di immunologia di Careggi”