Flag, a Trapani un mare di risorse per la “risorsa” Mare - QdS

Flag, a Trapani un mare di risorse per la “risorsa” Mare

Flag, a Trapani un mare di risorse per la “risorsa” Mare

mercoledì 09 Giugno 2021

Firmato contratto da tre Flag e dall’Agenzia di Sviluppo della Sicilia occidentale per una proposta di sviluppo della filiera del mare che passi dalla ricerca e dalla tutela ambientale, corsa ai progetti

TRAPANI – Verrebbe da dire. Ed è giusto dire, un mare d’opportunità. Anche un mare di finanziamenti da utilizzare. Senza forzature. Soprattutto senza improvvisazione. Carte alla mano. Con idee sul campo e con il valore aggiunto dell’unità d’intenti e d’azione. Lo strumento operativo c’è da tempo.

È il Flag, che in inglese sta per “Fisheries Local Action Groups”, ma che è più facile considerare come una società di sviluppo locale. Che punta decisamente sulla risorsa mare. Che ha scelto da tempo la strada, meglio, la rotta, che porta alla Blu Economy. Quella vera e di sostanza. Non fatta soltanto di parole e di convegni, che servono, che vanno organizzati, ma che devono poi portare ad una sintesi e ad un progetto. Ed è quello che intendono portare avanti il Flag “Tonni e Tonnare del litorale trapanese”, presieduto dall’assessore del Comune di Trapani Andreana Patti, il Flag Isole di Sicilia, con a capo Giovanni Basciano e quello del Golfo di Castellammare e Carini, guidato da Pietro Puccio. Con i tre Flag anche l’Agenzia di Sviluppo della Sicilia occidentale che può contare sul presidente Aldo Ruffino.

Un’intesa che passa da un contratto, per essere operativi, e da una proposta di sviluppo della filiera del mare. Perché tra le priorità c’è quella della ricerca per la tutela ambientale. Il mare va prima salvaguardato e poi utilizzato al meglio. Il mare è pesca. Quella artigianale, in particolare. Ed è pure trasformazione. Il pescato va inserito in una sorta di catena di montaggio dello sviluppo ad impatto zero.

Il rispetto del mare viene consolidato attraverso l’adeguamento delle infrastrutture degli enti locali interessati. Da qui l’attenzione per la cantieristica, per il settore del diporto e per la logistica. L’intesa non dimentica la valorizzazione dei beni culturali ed i servizi turistici. Per tenere alta la bandiera dell’efficienza e del pragmatismo l’accordo tra i Flag e l’Agenzia ha come punto di riferimento un gruppo di lavoro chiamato a sintetizzare il documento alla base del contratto istituzionale di sviluppo.

Un tassello fondamentale di un mosaico che rimanda al via libera alle Zone economiche speciali e che consente di poter partecipare al confronto che si è aperto, e che dovrà essere concretizzato, sull’utilizzo delle risorse del Recovery Fund. I Flag in azione non hanno bisogno di presentazioni.

Quello trapanese coinvolge i Comuni di Mazara del Vallo, Petrosino, Marsala, Paceco, Valderice, Custonaci, Trapani, Erice, San Vito Lo Capo. Al loro fianco ci sono i soci privati che rappresentano più di una eccellenza nel settore della pesca.

Il Flag isolano registra i Comuni di Favignana, Pantelleria, Ustica, Lipari, Malfa, Leni e Santa Marina Salina. Il Flag del Golfo comprende i Comuni di Castellammare del Golfo, Alcamo, Balestrate, Trappeto, Capaci, Carini, Cinisi, Terrasini ed Isola delle Femmine. Un elenco di realtà locali e costiere di tutto rispetto che accetta la sfida dell’innovazione.

“Si tratta – ha sottolineato la presidente Patti – di una grande opportunità per realizzare progetti strategici orientati alla valorizzazione dei territori”. In gioco ci sono risorse per circa 250 milioni di euro. Ma serve un piano di sviluppo per candidarsi ad ottenerne una quota. “Questa – ha concluso la presidente Patti – è la sfida dei tre Flag e dell’Agenzia di Sviluppo”.

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